Chissà quanto ha inciso sul destino della giovane artista di New York avere un nome collegato a una delle canzoni più belle di Bob Dylan. Certo è che quella “Visions Of Johanna” che ispirò i genitori dell’artista americana è senz’altro uno dei punti di riferimento di Johanna Samuels, un prezioso tassello di una musicalità che affonda le proprie radici anche nel folk-pop contemporaneo oltre che negli studi classici dell’autrice.
A sette anni di distanza dall’esordio, Johanna Samuels ritorna con un album ancora più solido e coeso, supportata da un affiatato trio di musicisti e da una cospicua presenza di amiche/colleghe nel ruolo di coriste: tra le altre Hanna Cohen, Courtney Marie Andrews, Olivia Kaplan, Lomelda.
"Excelsior!" è un altro pregevole esemplare di moderno cantautorato al femminile, raffinato ed emotivamente forte quanto basta per reggere il confronto con l’enorme concorrenza, contraddistinto da una scrittura che modella arpeggi, fraseggi, ritornelli e accordi con una padronanza armonica e lirica che tiene salda l’attenzione dell’ascoltatore, nonostante il tono rilassante e confortevole delle canzoni.
Non c’è brano o intuizione melodica che non sia degna di considerazione e attenzione in “Excelsior!”. Samuels si destreggia tra briosi e accattivanti folk-pop (“Nature’s Way”) e tormentate folk ballad (“All Is Fine”), sa alternare forza e fragilità emotiva con eguale spessore.
“Less Of You” è una di quelle intuizioni che ti aspetteresti da Aimee Mann nel pieno della forma, mentre “Sonny” entra nel territorio di Weyes Blood con al seguito drum machine, piano elettrico e riverberi armonici che aprono spazio all’immaginazione. Anche le incursioni nel country sono particolarmente stimolanti: il languore della slide in “High Tide For One” e le atmosfere space-folk di “The Middle” raccolgono l’eredità di Sturgill Simpson, “Song For Syd” e “Julie” omaggiano i cliché del genere con un romanticismo che evoca Patsy Cline.
La natura agrodolce della musica di Johanna Samuels è l’elemento che marchia a fuoco l’album. Purtroppo “Excelsior!” è uno di quei dischi che rischia di essere sottostimato, per poi esibire nel tempo tutta la propria forza e lucidità espressiva. Gli ascoltatori più fugaci faranno bene a soffermarsi su quel piccolo gioiellino posto in chiusura dal titolo “Cathy” e chiedersi da quanto tempo non assaporavano una ballata cosi sobria e tragica, al punto da essere difficile non immaginarla cantata da Elliott Smith.
08/12/2021