Noemienours

Relazionarsi con la natura non è come spesso immaginiamo, non è un documentario o un film verità, è uno stato spirituale che sprona l’io più ancestrale, mettendo a soqquadro convenzioni, regole e comfort.
L’intimo rapporto di Noémie Dal (aka Noemienours) con la natura e le creature (in particolare gli Orsi) che abitano il nostro pianeta è delicato, ricco di immaginazione, eppure semplice. Le creazioni musicali sono di conseguenza attigue alla ripetitività delle ninnananne, alla ciclicità naturale della vita. La musica di “Tardigrade Bouncing” è un mosaico di sussurri, accordi maldestri di strumenti a corda, suoni ovattati, dissonanze prive di una organicità che le renda materiali.

In verità, non sapremo mai se la struttura narcolettica di “Bear Market” o “Tidal Molt” possa realmente far vibrare la sensibilità degli orsi polari fino a creare un legame con l’uomo, ma senza dubbio la letargia di “Anoxybiosis”, la dissipazione di folktronica di “Cryptobiosis”, la fragilità naif degli accordi spezzati dei due bravi interludi “Wasser Bärchen #1” e “Wasser Bärchen #2”, l’eterea malinconia di “Big-scale Vagueness”, e infine l’accenno di una struttura più organica con tanto di chitarra elettrica nella title track, creano un’originale e singolare colonna sonora dalle tonalità ultraterrene.

“Tardigrade Bouncing” è un disco dal lessico musicale sobrio, misurato, armonicamente infantile, grezzo, destrutturante, ma se solo per un attimo questo estremismo folk-ambient riuscirà a catturare la vostra attenzione, non sarà facile ritornare ad ascoltare l'ennesimo nuovo album di Neil Young.

15/05/2021