Richard Youngs

Holograph

2021 (Glass Modern)
alt-folk

Nella vasta dimensione temporale e creativa di Richard Youngs è facile perdersi, altresì è difficile non riconoscere la personalità del musicista, questa volta alle prese con un'impulsiva raccolta di miniature folk-pop intinte in un'elettronica dal gusto dolceamaro e dolente.

"Holograph" nasce in un mattino dai toni uggiosi, una sfida creativa che mette sullo stesso piano improvvisazione e casualità, una promessa al manager dell'etichetta Glass Modern, che il musicista scozzese soddisfa con alterazioni armoniche dal substrato folk-acoustic e input sperimentali che per Youngs sono ormai pane quotidiano.
Un registratore a bobina a quattro tracce, impulsi ritmici scarni e ostinati, melodie tremolanti e incerte, ed ecco un'altra piccola perla da aggiungere alla sempre più lunga collana di estemporanee alt-folk e sperimentali dell'artista.

Le creazioni sono a volte indefinite ("Never Ready"), scostanti ("Block Capital Notion") e almeno in un paio di casi brillanti, soprattutto quando Youngs modella, con un sapiente copia e incolla di parole, metafore, ritmi e ardori vocali, un'insolente rumba sintetica ("Quickened Second Chance") e una altrettanto sbilenca ballata acustica dai toni malinconici, tenuta in vita da un motorik sciatto ("My Head In The Hands Of Senses").

Singolare e volutamente incoerente, "Holograph" non è un disco organico e impressionante come altre opere del musicista scozzese, ma mette ancora una volta l'accento su un talento unico cui a volte manca il dono dell'estrema sintesi.

30/05/2021

Tracklist

  1. Never Ready
  2. Pychopathology
  3. Block Capital Notion
  4. Motion Lying Low
  5. Quickened Second Chance
  6. My Head In The Hands Of Senses
  7. Fast Mindless Bright


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