Con un gusto estetico da cultore dell’High End Audio, RVDS (sigla usata dallo stesso musicista) si avventura nei meandri della musica d’ambiente con un'andatura spigliata che sfiora i confini della muzak e della library music.
Intrigante anche se non del tutto persuasivo, l’album è un pastiche di stili e approcci creativi non privo di pathos e ingegno, una sintesi educata di progettualità più ambiziose e delizie new age/elettroniche che intercettano sia Mort Garson che Ryūichi Sakamoto (“Mrs Yamahas Summer Tune”).
Il punto di partenza di “Mood And Dacnes2021” è quasi sempre una tastiera elettronica, presa a feticcio di fonti stilistiche battesimali, dalle quali attingere piacevoli esotismi sonori, tra movenze di jazz etiope (“Caravan Of The Pentamatics”), sottofondi da night-club post-modern (“Rolands Night Walk”) e inquietudini techno che strizzano l’occhio, e nel frattempo porgono l’orecchio, alle variegate pulsioni boogie/dance anni 80 e alle contaminazioni word di certa hauntology made in Italy (“Dance Of The Space Pentax”).
Sotto il manto della perfezione acustica, si celano piccole sbavature che danno origine a brani dal fascino ambiguo e a volte prevedibile (“Flowers For The Farfisa Sphinx”), ma Richard sa come smuovere le torbide acque dell’ambient (“DX7s Broken Hearts”) con fragranze ritmiche meno gelide e asettiche (“Planet Dragon”) o vezzose tonalità lounge (“Wersimatic Space Bar”) che lasciano un delicato senso di deja-vu.
(12/03/2021)