The Natvral

Tethers

2021 (Kanine)
heartland-rock, indie-rock, singer-songwriter

Delle volte non c’è bisogno di una vera e propria motivazione, della cosiddetta scintilla, per porre fine a qualcosa, non importa quanto importante. Delle volte tutto accade molto naturalmente e il passato diventa tale senza neanche accorgersene. Cambia la vita, cambiano gli scenari, le contingenze, le abitudini e per alcune cose semplicemente non c’è più posto.
E’ così, con la naturalezza richiamata dal suo nuovo alias, che Kip Berman ha posto fine ai suoi preziosi The Pains Of Being Pure At Heart – che ricorderemo per sempre come una delle più dolenti e splendidamente melodiche esperienze indie-noise-pop del nuovo millennio. Kip è diventato papà, si è trasferito nel New Jersey con la famigliola e della sua meravigliosa band semplicemente non sentiva più il richiamo. Aveva fatto il suo tempo, tutto qui. Tutto naturale.

Il richiamo della chitarra, però, quello non si è mai sopito. Così Kip ha continuato a imbracciarla e a scrivere canzoni. Il suo modo di cantare, con la voce oggi fieramente spoglia di effetti, ha conservato qualche sfumatura degli inni indie-pop di un tempo e il modo di allargare le vocali e strascicare i ritornelli è rimasto intatto.
Intorno però, salvo qualche scoppiettante feedback, il neo-papà ha optato per un heartland-rock frizzante e luminoso. Tanto Tom Petty, quindi, ma anche qualche sgolatura scostumata e irriverente che grida indie-rock e Neutral Milk Hotel.

Le varie “Tears Of Gold”, “Runaway Jane” e “Sylvia, The Cup Of Youth” sono incentrate sul suono di una chitarra elettrica ruspante, ma sono inondate di organetto e di placide vibrazioni sixties. Così come i loro titoli e i loro testi rimandano all’epica e agli scenari di certo country-rock americano a cavallo tra anni 60 e 70. Come non citare da questo punto di vista “Stay In The Country” e la sua falcata alla Crazy Horse, o anche l’accorato ritornello della bellissima “Sun Blisters”.
Pur presentando gli stessi ingredienti degli altri brani, grazie alla sua ruvida immediatezza “Why Don’t You Come Out Anymore?” si sbilancia di più sul versante indie-rock, calamitando peraltro con gran facilità un proverbiale singalong. La seguono verso quella sponda due splendidi lenti intrisi di malinconia, intitolati “New Moon”, ricca di uno struggente ritornello da occhioni lucidi”, e la conclusiva “Alone In London”, giusto un filo più briosa quando entra in scena il pianoforte.

“Tethers” fila via che è davvero un piacere, come una sorsata d’acqua fresca d’estate. Non proprio il più scontato dei risultati quando ci si cimenta con un canone e con dogmi più classici, che spesso sortiscono l’effetto di una zavorra compositiva.
Non è però questo il caso di Berman, pienamente e chiaramente a suo agio nella sua nuova vita e nelle sue nuove vesti musicali. Buonissima la prima, papà Kip.

25/12/2021

Tracklist

  1. Why Don't You Come Out Anymore?
  2. New Moon
  3. Sun Blisters
  4. New Year's Night
  5. Tears of Gold
  6. Sylvia, The Cup of Youth
  7. Stay in the Country
  8. Runaway Jane
  9. Alone in London


The Pains Of Being Pure At Heart sul web