Yasmin Williams

Urban Driftwood

2021 (Spinster)
folk, songwriter
7.5

Una luce che fa capolino dietro un cielo cupo e nuvoloso sopra un bosco alberato è il motivo che ha scelto Yasmin Williams come copertina del suo album “Urban Driftwood”. Un’immagine che forse vuole infondere speranza in questo periodo travagliato della storia americana che, come lei stessa ha raccontato nelle note di copertina, ha fatto da sfondo alla composizione delle canzoni, scossa fra le problematiche legate alla pandemia e alla crescente tensione razziale sfociata nelle  proteste di Black Lives Matter.

L’album è completamente strumentale. Non c’è spazio dunque per testi politicamente impegnati o per la descrizione dei propri stati di animo o pensieri. Tutto passa attraverso le abili mani dell’artista americana, virtuosa della chitarra acustica e della sua capacità di costruire armonie fortemente evocative e coinvolgenti. La giovane songwriter del Nord Virginia ci accompagna lungo le dieci tracce di “Urban Driftwood” avvalendosi quasi esclusivamente della sua chitarra, che suona talvolta in modo classico e molto più spesso “sdraiata” poggiandola sulle ginocchia. Forte della sua enorme competenza musicale, frutto di una innata curiosità e perfezionata nel corso dei suoi studi di composizione alla New York University, Williams riprende anche in alcuni brani degli strumenti della tradizione africana.

Nella stupenda title track, culmine compositivo dell’album, si avvale della collaborazione del grande percussionista africano Amadou Kouyate che accompagna con la stessa chitarra o con la kora, una sorta di arpa diffusa in Africa Occcidentale. In “Through The Woods” utilizza la mano sinistra per danzare fra le corde della chitarra e la mano destra per tamburellare sulle stesse corde o per suonare la kalimba, un piccolo strumento a percusssione che gli appassionati degli Earth Wind & Fire ricorderanno spesso anche fra le mani di Maurice White. Il livello di coordinamento nell’utilizzare entrambe le mani in contemporanea appare ancora più stupefacente vedendola suonare dal vivo, dove utilizza anche i piedi  per dare il ritmo tamburellando su una pedana di legno microfonata.
Nonostante la sua enorme capacità tecnica, Williams suona molto orecchiabile e coinvolgente. L’approccio della musicista americana è essenziale, nessun brano appare ridondante o appesantito da inutili virtuosismi e la partitura, per quanto fitta, è sempre funzionale alla melodia. Il risultato sono brani freschi e facilmente fruibili, contornati da un’aura di gioia e luminosità, come nella traccia apripista dell’album, "Sunshowers”, o più riflessivi e calmi come la successiva “I Wonder”. In “Juvenescence” un susseguirsi di arpeggi discendenti e ascendenti ci porta verso la dolce ripetitività di “Dragonfly”.

Williams sceglie attentamente i titoli dei brani connotandoli con le atmosfere che intende ricreare con le sue musiche. Coinvolge addirittura i social per scegliere il nome della prima traccia, lanciando un Song Name Context.  Sceglie invece una brezza per richiamare il ritmo veloce ed energico della sesta traccia, “Swift Breeze”, e la proverbiale quiete dopo la tempesta per la dolce e delicata  nenia “After Storm”  posta in chiusura dell’album. Una vena di tristezza invece fa da sfondo ad “Adrift”, un altro degli episodi chiave, che si apre con la chitarra accompagnata da un violoncello: la melodia è inizialmente malinconica ma i due strumenti cominciano a dialogare in modo sempre più serrato, finché finalmente lo strumento ad arco suonato dalla promettente Taryn Wood evolve in una dimensione positiva, in cui i conflitti sono finalmente risolti.

Non è facile trovare termini di paragone per decrivere la musica di Yasmin Williams: sarebbe riduttivo inquadrarla semplicemente nel solco del folk americano o dei virtuosi fingertips americani. L’incontro con la cultura musicale africana valorizza al meglio il suo stile poliedrico e la svincola da ogni possibile classificazione. Le influenze dei musicisti dell’Africa equatoriale conferiscono al suo stile una dimensione quasi atemporale; il confronto con il mercato americano imprime alla composizione un sound attraente, accogliente, facile da memorizzare. La chitarrista si rivela insomma pienamente matura, riuscendo a compiere con “Urban driftwoods” un piccolo miracolo di tecnica che punta al cuore e al cuore arriva.

24/10/2021

Tracklist

  1. Sunshowers
  2. I Wonder (Song for Michael)
  3. Juvenescence
  4. Dragonfly
  5. Swift Breeze
  6. Adrift (ft. Taryn Wood)
  7. Through the Woods
  8. Jarabi
  9. Urban Driftwood (ft. Amadou Kouyate)
  10. After the Storm

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