Vicissitudini traumatiche che in “PREY//IV” trovano sbocco talora in forma di bubblegum pop in salsa elettronica (“Suffer And Swallow", il singolo "Love Is Violence"), più raramente rincorrendo pitch altissimi e deliranti e spunti post-industrial (“The Hunted”) o addirittura scivolando in territori eurodance (“Baby Teeth”).
Ci sono poi momenti particolarmente melodici, come “I Trusted You” e, soprattutto, il singolo “Everybody Else”, che riecheggia la Melanie Martinez di “Cry Baby”.
Grazie a “PREY//IV”, l’autrice canadese sveste il ruolo di preda e incarna quello di predatrice, in un gioco febbrile di catarsi e decadenza morbosa ma, eccezion fatta per qualche bella intuizione qua e là, i momenti realmente abrasivi scarseggiano e la produzione, ad opera di Jupiter Keyes, risulta piatta e anacronistica.
Più che “traumacore” (definizione coniata dalla stessa Alice), "PREY//IV" suona, purtroppo, come un disco di elettro-goth liofilizzato.
(16/03/2022)