Il poetico e oscuro folk-prog di "Ark" e l'eccentrico album strumentale "Instrumental Music 1" trovano ora compendio nell'originale progetto inaugurato nell'ottobre del 2021: "Lunar One". Dodici singoli in formato digitale, pubblicati con cadenza mensile e infine raccolti in un album diviso in due parti, una disponibile in formato fisico, "Lunar One A Sides", e una seconda parte, "Lunar One B Sides", disponibile in digitale con il modulo name your price.
Ogni brano è stato inciso durante la luna piena del mese in corso: un piacevole pretesto per una serie di miniature chamber-pop che alle complesse elaborazioni progressive e canterburiane associano folk, musica medievale ed elettronica.
Craig Fortnam smuove acque già utilizzate per nutrire le sbilenche divagazioni folk-pop degli Xtc era-Mummer ("Witchy Grid", "Peter Roy And Ron Are Gone"), le fantasiose intuizioni ascetiche di Kate Bush ("Nocturne") e perfino certe atmosfere lounge ("New Gold").
Preziosi dettagli alzano la posta in gioco, come i sei minuti e mezzo di "Even On Sunday" che si snodano tra arpeggi folk, architetture quasi sinfoniche, elettronica lo-fi ed evocativi interventi di clarinetto o le ancor più complesse e dissonanti variazioni su tema della più ambiziosa "Best Behaviour", che nelle arie barocche e nelle acrobazie armoniche cela colti richiami letterari, poetici e artistici, che diventano ancor più espliciti (William Blake) nel delizioso madrigale di "Sweet Dreams Form A Shade".
Fortnam fa proprio il linguaggio armonico di Robert Wyatt in "Running All The Way", si diletta con l'elettronica low-tech nel suggestivo arazzo di synth e percussioni di "Knot Golden", si veste da menestrello nella delicata e gaia ballata "Icarus" e si abbandona all'ebbrezza della futilità e della sperimentazione nelle dodici tracce incluse nella seconda parte del progetto, "Lunar One B Sides".
In questa appendice, tra stralunate ballate alla Syd Barrett ("Her Room", "Bright Corners"), gorgoglii minimal elettronici ("No Drubs"), accenni jazz ("Time Flask # 1", "Time Flask # 2") e tracce vaganti di minimalismo ("Clam Clam", "Organ Miniature No. 5"), Craig Fortnam trova spazio per un inatteso e sporco riff rock ("Hares On The Mountain") e per una canzoncina natalizia ("God Rest Ye Merry Gentlemen"), il tutto elaborato con uno stile essenziale e sapiente che è il suo vero marchio di fabbrica.
(18/03/2023)