Sono passati pochi anni dall’ultima prova solista di Chris Carrabba aka Dashboard Confessional dopo un lungo iato, una delle voci più popolari dell’emo acustico degli anni Zero, insieme a band come Promise Ring e Vermont. Il tempo passa per tutti, ma non sembra trascorrere per Chris che, dopo aver rielaborato alcuni dei suoi album degli anni Zero, realizza con “All The Truth That I Can Tell” un vero e proprio tuffo nell passato, sulle medesime coordinate intime dell’album che lo rese più noto, “The Places You Have Come To Fear The Most” (Vagrant, 2001) , grazie al quale fu protagonista di un “Mtv Unplugged” (Vagrant, 2002).
La formula è il solito emo-pop acustico cantato a squarciagola, con qualche passaggio math (“The Better Of Me”), falcate springsteeniane (“Southboud And Sinking”, “Sunshine State”) e un folk scarno à-la David Gray prima maniera (“Me And Mine”, “Young”).
Mancano ovviamente la smania e l’irrequietezza emozionali che caratterizzavano i suoi primi album, che lasciano qui spazio a una pacatezza frutto dei cambiamenti nella propria vita, compresa la paternità. I testi si rivelano infatti la parte più interessante dell’album, dove l’attitudine emo naïfdi Carrabba si rivela quantomeno onesta, forse come mai prima:
I have some stories IAltri esponenti della stagione Midwest emo sono riusciti a crescere artisticamente mantenendo lo stesso grado di confidenza col proprio pubblico e costruendo percorsi personali non così prevedibili, come Mike Kinsella tra Owen, American Football, Owls e Their/They're/There.
Would like to tell but I
Have sworn myself to secrecy
I have some deep regrets
Some things you don't forget
They haunt you for eternity
Things I could not control
I was too young to know
I needed to protect myself
26/04/2022