I Speak Machine

War

2022 (self released) | elettro-rock, industrial

Personalità artistica non semplice, quella di Tara Bush, 48 anni, proveniente dal North Carolina, già frontgirl della band grunge/Paisley Underground Dahli Llama, in seguito risucchiata nel vortice della droga e dell’alcol e messa in salvo dal gallese Maf Lewis, marito e compagno d’avventura nella band elettronica Dynamo Dresden, un connubio che ha offerto a Tara l’occasione per sperimentare una carriera da solista, concretizzatasi con l’esordio sotto il nome di I Speak Machine.
Maf Lewis, nel frattempo specializzatosi in video art, il produttore Dean Honer (Roísín Murphy, Add N To (X)) e Kendra Frost sono gli unici complici di un outing creativo viscerale, oscuro, inquietante.
“War” è l’album della personale battaglia di Tara Bush contro i fantasmi dell’alcol, della droga, degli attacchi di panico, un percorso che incrocia anche l’indigesta e sinistra atmosfera politica dell’era Trump, nodo centrale della rivalsa personale, sociale e creativa dell’artista.

La sferzante title track è un bruciante grido di battaglia: graffi di synth, atmosfere industrial e un'incandescente performance vocale mettono subito in chiaro la forza espressiva del progetto I Speak Machine.
Non sorprende che Gary Numan le abbia chiesto di seguirla nella sua tournée americana: il mix di elettronica e hard-rock di “Left For Dead (War Mix)” e la provocazione avant-funk di “Beat Down By Heaven” hanno poco in comune con le derive retrò di molta musica moderna.
“War” è un album che rielabora le aspre sonorità della trilogia berlinese di David Bowie (“Santa Monica”), ne cattura la profonda inquietudine e offre a Bush  terreno sonoro fertile per permetterle di combattere la battaglia più aspra e cruda della sua vita, ovvero liberarsi dal terrore dei dettami della religione (“Dirty Soul”).
La sua provocazione artistica passa anche attraverso i video, la lettura in chiave elettro-funk di icone americane come Judy Garland in “Santa Monica” e il rabbioso mix di punk, industrial coronato da immagini stile Kubrick di “The Metal Of My Hell”, non lasciano scampo. Ulteriore punto di riferimento per l’artista è la personalità di Johnette Napolitano dei Concrete Blonde, autrice della quale Tara rielabora “Bloodletting (The Vampire Song)” aggiungendo la giusta dose di horror alle già oscure sonorità dell’album.

“War” è un disco che parla di traumi, di disperazione, di tentazione, con uno stile originale e intelligentemente estenuante, dissonante. Una disinibita e autentica esternazione artistica che funziona su più livelli: musicale, letterario e visivo. Una catarsi che dopo un possente tour de force sonoro offre uno spiraglio di luce e di redenzione. Tara Bush uccide la bestia, “Until I Kill The Beast”, e con una scarna ninna nanna canta di amore e perdono: la guerra è finita andate in pace.

(28/01/2023)

  • Tracklist
  1. War
  2. Left For Dead (War Mix)
  3. Beat Down By Heaven
  4. Santa Monica
  5. Bloodletting (The Vampire Song)
  6. Dirty Soul
  7. Ruined Me
  8. I See You
  9. The Metal Of My Hell
  10. Push The Grease
  11. Rats Rise
  12. Until I Kill The Beast






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