Robert Watson Craig III appartiene a quella schiera di antieroi provenienti dalla scena garage-punk del Sud degli Stati Uniti, che vanta tra le sue fila personaggi come Jay Reatard o i Black Lips e che ha trovato negli ultimi venti anni particolare legittimazione. Craig, da New Orleans, è in giro da circa dieci anni e fa parte dell’ultima generazione di personaggi che hanno votato la propria anima alla musica del diavolo: ha iniziato coi Gino & The Goons, ma ha partecipato a una miriade di band, come LSDOGS, PScience e Black Abba.
La sua creatura più longeva, i Buck Biloxi And The Fucks, sono omaggiati in questa nuova avventura solista, a nome New Buck Biloxi e il titolo “Cellular Automaton” ammicca alle coordinate tematiche e stilistiche dell'album: punk cibernetico consumato alla velocità della luce, cinico e ruvido, che osa la soglia dei tre minuti e venti solo in “My Hole”, mentre nel resto degli otto brani brucia in un irriverente nichilismo synth-garage-punk.
Intervallato solo da curiosi dialoghi cinematografici surreali, “Cellular Automaton” è la colonna sonora adatta per una fantomatica guerriglia urbana, come fantasticato da Total Punk Records. Meglio uscire a combattere il potere precostituito o stare in casa a festeggiare con New Buck Biloxi in sottofondo? Titoli come “Bad Future”, “Dark Star” e “Direct Action” suggeriscono già una risposta.
17/12/2022