Northern Portrait - The Swiss Army

2022 (Matinée)
jangle-pop, indie pop

I Northern Portrait vivono in un particolare interstizio spazio-temporale tra il jangle-pop albionico della fine degli anni 80, la frangia più elegante del britpop anni 90 e la Danimarca dell’inizio degli anni 10, terra d’origine del gruppo guidato da Stefan Larsen che sembra averli totalmente assorbiti dopo il promettente debutto “Criminal Art Lovers”, targato 2010.
Arriva infatti a dodici anni di distanza questo sophomore denominato “The Swiss Army”, nel mezzo solo qualche Ep e una raccolta di non-album tracks, “Ta!” (Matinee, 2013), oltre alle più disparate collaborazioni in studio e dal vivo con altri artisti locali dei singoli membri del gruppo.
Così tanti anni di silenzio non sono certo la trovata di marketing più azzeccata nel music business di oggi come di ieri, ma comunque intorno ai Northern Portrait e a quello squisito gioiello di esordio indie-pop si è creato nel tempo un piccolissimo ma accanito culto che ha a lungo atteso questa ricomparsa.
 
Cosa ci riserva oggi allora il gruppo danese? Beh, a un primo ascolto (ma anche secondo, terzo ecc.) le coordinate di “The Swiss Army” non si possono certo dire lontane dal debutto, sono infatti gli eleganti intrecci di chitarre jangle e la morbida voce baritonale a far da padroni anche in questo nuovo capitolo, composto da dieci canzoni dirette ma efficaci, come da tradizione dei generi chiamati in causa da Larsen.
I Northern Portrait si muovono infatti con incredibile disinvoltura tra pop-song scintillanti, debitrici degli Housemartins prima ancora che degli Smiths, come “Long Live Tonight”, che chiama in causa anche il Modfather, l’opener “At Attention”, impreziosita qua e là da un’armonica sibillina, e “Once Upon A Bombshell”, bellissimo pezzo caratterizzato da un ficcante giretto di mellotron, ma anche ballate allo zucchero a velo quali “Nineties Survivor”, “Sisters” e “From Here Our World Extends”.
 
Impeccabilmente scritte, le canzoni di Larsen potrebbero essere però tacciate di monotonia nei suoni se non fosse che qualche variazione sul tema si presenta in diversi punti, aggiungendo sfumature al lavoro. È questo il caso di “Business Class Hero”, che si snoda sulle coordinate di un folk acustico anni Sessanta dove ritroviamo l’armonica, ma anche di “World History Part I & II” e “The Soft Revolution”. La prima si contraddistingue per un giro di chitarra scanzonato assolutamente britpop e una linea vocale che si inclina verso l’ironia di Albarn, fino a metà pezzo quando la “part II” guidata dall’organo e da una melodia di stampo Beach Boys si fa spazio per poco più di un minuto; mentre il secondo pezzo è una ninnananna per tastiere a carillon e chitarra acustica che scomoda ancora una volta i Blur, stavolta nella loro versione più dolce, e vede protagonista la già citata armonica, che qui disegna un finale epicamente malinconico.
 
Il ritorno dei Northern Portrait si chiude sulle eleganti note di “Pool Clue Vigilante” che riprende le passioni mai nascoste dai danesi per Pulp e Gene con un ottimo lavoro di chitarre intrecciate, mettendo il perfetto sugello a un lavoro derivativo alla massima potenza, ma che non può lasciare indifferenti gli amanti di certe sonorità per la chiara classe compositiva mostrata.

09/09/2022

Tracklist

  1. At Attention
  2. Nineties Survivor
  3. Long Live Tonight
  4. Sisters
  5. From Here Our World Extends
  6. Once Upon A Bombshell
  7. Business Class Hero
  8. World History Part I & II
  9. The Soft Revolution
  10. Pool Clue Vigilante

Northern Portrait sul web