Years & Years

Night Call

2022 (Polydor)
dance-pop, electropop

Scordatevi l'assetto a tre, d'ora in avanti quanto si agita sotto il brand Years & Years è esclusivamente faccenda del solo Olly Alexander. Nessun litigio, nessuna polemica con Mikey Goldsworthy ed Emre Turkmen, solo la consapevolezza di un percorso insieme giunto alla sua conclusione e l'esigenza di intraprendere percorsi diversi. Poco male, con l'unico tenutario ad aver sfondato con successo anche nella recitazione (sua una parte da protagonista nella miniserie "It's A Sin") la firma Y&Y, perlomeno nel Regno Unito, non ha intenzione di svanire così, e con la posizione numero uno raggiunta in classifica da questo "Night Call" lo comprova piuttosto agilmente.
Disco ancora una volta snello, smaccatamente festivo ed edonista, vira in maniera ancora più prepotente verso un'estetica dance che tanto è tornata in auge, slegandosi da un concept specifico per ritrovare il piacere della comunicazione pop senza fronzoli. Eppure, niente gira come dovrebbe.

Non che manchino le canzoni, i ritornelli, i beat a presa rapida: la costruzione del brano dance riesce ad Alexander con facilità disarmante, e negli undici brani (sedici, se si considera l'edizione deluxe) viene difficile non evidenziare l'assoluta scioltezza del meccanismo, capace di esprimersi anche in assenza di dinamiche di gruppo. Il problema, e già il precedente album lo aveva portato alla luce, è la totale povertà creativa del processo, la riduzione ai minimi termini di un songwriting privo di ogni guizzo. Ben più che Dua Lipa o Jessie Ware, "Night Call" riporta alla mente l'estrema elementarietà di una Jess Glynne, un baricentro fatto dei più triti moduli melodici e di una produzione che solo in sparute occasioni va oltre il taglio da balera house buona per l'Eurovision.

In un quartetto di singoli che tenta dapprima la carta di un effusivo electro-funk condito di memorie francesi ("Starstruck"), per poi passare alla sfacciataggine notturna di una "Crave" e ai sentori Clean Bandit di una "Sweet Talk", i manierismi di una "Sooner Or Later", col primo Will Young nello specchietto retrovisore, arrivano come la proverbiale mazzata finale. La prevedibilità di moduli e attitudine si spalma copiosa in tutta la tracklist, e non c'è richiamo ai Pet Shop Boys (l'iniziale "Consequences") o apertura r&b (le spire ipnotiche di "Strange And Unusual") che possa riscattare anche solo un brano.
Tutta la freschezza di "Communion" è appassita insomma prestissimo, l'esuberanza queer di Alexander poco può fare per reggere la baracca a questo punto. Che sia meglio cominciare a prediligere la carriera attoriale?

08/03/2022

Tracklist

  1. Consequences
  2. Starstruck
  3. Night Call
  4. Intimacy
  5. Crave
  6. Sweet Talk (ft. Galantis)
  7. Sooner Or Later
  8. 20 Minutes
  9. Strange And Unusual
  10. Make It Out Alive
  11. See You Again




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