Donna Candy

Al debutto sulla lunga distanza, i marsigliesi Donna Candy (che, per la cronaca, sono Alex alla batteria, Js Donny al basso e Nadja Meier alla voce, tre amici che un paio di anni fa hanno deciso di unire le forze per suonare, durante le torride notti della "città focea", live-set tra una maratona di musica trance e l'altra) confermano le linee guida che avevano caratterizzato il loro primo Ep: impalcatura post-punk più o meno robusta, voce carica di effetti e riff di basso che si trascinano dietro echi di fanghiglia sludge, anche se la cartella stampa ci tiene a precisare che la distorsione ricorda molto sia quella dei Boris che dei Sunn O))). Detto così, sembrerebbe roba interessante, ma il risultato finale è tutt'altro che memorabile.

Dopo un preludio di fantasmatico brusio elettronico, la title track svolge il suo compitino lungo un'impalcatura che va in crescendo, raggiungendo picchi esplosivi ma mai davvero catartici, cosa che può dirsi anche di (prendete fiato!) "She Danced That Night With The Mare And She Kissed The Yellow Teeth" e "Beez", laddove, invece, "H4T" ha almeno il merito di tentare la carta di un febbricitante assalto noise.
In coda, le due parti di "Dizzy Break": la prima, dall'incedere mefistofelico, con cupo rimbombo di basso e batteria marziale; la seconda, contraddistinta da un solido groove e dalle solite, cataclismatiche sferzate di feedback e rumore.

05/06/2023