Fucked Up

One Day

2023 (Merge)
post-hardcore, indie-rock

"One Day", "un giorno", perché ventiquattro sono state le ore che il chitarrista Mike Haliechuk, il bassista Sandy Miranda, il batterista Jonah Falco e il cantante Damian Abraham si sono imposti per scrivere e registrare le proprie parti. Un esperimento (inaugurato da Haliechuk e poi condiviso con gli altri suoi compagni d'avventura) forse necessario per provare qualcosa di nuovo, ma anche assolutamente in linea con lo spirito dei Fucked Up, da sempre desiderosi di mettersi alla prova, fin da quando, erano i primi anni Duemila, presero di petto il post-hardcore per traghettarlo altrove, verso le strutture articolate del progressive e, da lì in avanti, verso la magniloquenza dell'opera-rock (si ascolti, a tal proposito, il capolavoro "David Comes To Life").

Dieci canzoni per quaranta minuti circa di musica rendono "One Day" il disco più conciso della formazione canadese che, nel ripescare lo spirito dei primi Ep, si assesta intorno a un'idea di hardcore evoluto, contaminato ed epico, in cui, all'occorrenza, non si disdegna di puntare anche al power-pop più incisivo, lasciandosi contestualmente alle spalle quelle digressioni prog il cui peso era stato altrove ("Year Of The Horse" il caso, forse, più eclatante) assolutamente determinante. "One Day" è quello che si dice un disco solido e ben congegnato, frutto di un'unità di intenti che nemmeno la lavorazione in solitaria dei quattro membri e i tempi ristrettissimi per mettere a frutto le loro idee sono riusciti a scalfire. E, purtuttavia, non è uno dei dischi che consiglierei a quanti dovessero chiedermi conto dei loro risultati migliori, perché sa fin troppo di già sentito.

Detto questo, l'assalto di "Found" è sicuramente convincente con la sua trama epica e il suo ritornello innodico, e va a inaugurare un disco che alterna altri momenti ruggenti come la title track, "Huge New Her" o "Lords Of Kensington" (quest'ultima, dall'immaginifico ritornello corale) ad altri relativamente più leggeri, in cui si ascolta glam-rock dalle tinte hard e con archi a dare man forte ("I Think I Might Be Weird"), echi dei Titus Andronicus ("Broken Little Boys") o degli zuccherini scintillanti dei Cheap Trick ("Nothing's Immortal").
Una menzione a parte la merita, infine, "Cicada", in cui Abraham cede il microfono a Haliechuk per una più convincente rivisitazione del popcore targato Hüsker Dü.

20/02/2023

Tracklist

  1. Found
  2. I Think I Might Be Weird
  3. Huge New Her
  4. Lords of Kensington
  5. Broken Little Boys
  6. Nothing's Immortal
  7. Falling Right Under
  8. One Day
  9. Cicada
  10. Roar

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