Qui, dove piangono i pini, i venti del rosso autunno soffieranno freddi sopra il loro sonno senza sogni
Epitaffio di origine ignota (“Above Their Dreamless Sleep”)
Il progetto dark-folk Headstone Brigade nasce nel 2016 a Seattle, capitale della musica underground, ed è incentrato sul suono della fisarmonica del fondatore e vocalist Egan Budd e sulla ricerca di un punto d’incontro tra la musica dark, il neofolk e la musica tradizionale dei paesi dell’Europa orientale, con una fortissima accentuazione dell'aspetto depressivo e introspettivo tipico della letteratura gotica. Alla fisarmonica malinconica di Egan Budd si aggiungono il violoncellista Jeff King, il chitarrista Mitchell Bell e la percussionista/cantante Bree Sadira Rose.
“Victory & Defeat” è il loro terzo Lp e contiene tutte le coordinate tipiche del mondo sonoro del progetto Headstone Brigade, tra il neofolk gotico ormai storicizzato dei Death In June, dai Dead Can Dance o dagli Angels Of Light e quello contemporaneo dei Of The Wand And The Moon. A questo si aggiungono il fortissimo legame con le musiche tradizionali, come la polka, e i testi malinconici e particolarmente oscuri di Budd, che contribuiscono a trasmettere una sensazione continua di fiaba gotica raccontata tramite ballate dark-folk e lamenti funebri perennemente al confine tra la tradizione e la modernità.
La terza opera degli Headstone Brigade inizia con “Above Their Dreamless Sleep”, il brano più imprevedibile e più legato all'avanguardia, col suono inquietante della sega ad arco, i rintocchi del glockenspiel e i testi tratti da un epitaffio di origine ignota ad allestire un'atmosfera assolutamente oscura, tanto da ricordare i paesaggi più tenebrosi degli Univers Zero.
Nella maggior parte delle altre canzoni la fisarmonica domina, come nella title track, coinvolgente ballata dal messaggio antimilitarista, o nei ritmi da valzer gotico di “The Hammer & The Nail”. “Samhain Reign” è una celebrazione dell'antica festività celtica di Halloween, degna candidata a divenire una hit sul tema, mentre “Didn't Give Enough” è un episodio più cantautorale vicino a Nick Cave, sul tema del rimpianto.
Il brano più ambizioso e originale è comunque “The Flooded Mausoleum”, ben nove minuti dove - dopo un inizio dark-ambient particolarmente claustrofobico - si giunge a un parlato degno di un testo di Edgar Allan Poe e infine a una melodia ipnotica di fisarmonica che si ripete come in un cerchio e potrebbe continuare all'infinito senza mai stancare, perfetto esperimento di musica tradizionale con scenari puramente gotici.
07/11/2023