Con un ricco canzoniere e una carriera trentennale alle spalle, John Southworth continua a elargire ricche raccolte di canzoni, spesso legate da un filo narrativo comune, altre volte apparentemente slegate e assemblate per pura logica temporale.
Il musicista nato in Inghilterra ma cresciuto a Toronto (Canada) vanta un curriculum artistico alquanto eccentrico e variegato: ha esordito con un album orchestrale, “Mars Pennsylvania”, ha registrato un album di potenziali jingle pubblicitari, “Failed Jingles For Bank Of America & Other U.S. Corporations”, ha coinvolto musicisti jazz nel progetto The South Seas e ha sfidato le regole del mercato discografico attuale con “Rialto”, un disco ma anche un libro, un podcast, un progetto teatrale e un film.
Con “When You're This, This In Love”, Southworth sceglie un basso profilo, mettendo in fila una serie di composizioni eleganti che riassumono con toccante semplicità tutte le sfumature della lunga carriera dell’artista canadese. Tra allegoriche ballate midtempo in chiave swing “Songs In The Land”, avvolgenti e sensuali pop-soul finemente arrangiati (“Time To Unwind”) e apparentemente ordinarie canzoni romantiche (“Angel Landing”), l’autore incastra una serie di canzoni destinate ad arricchirne il già pregevole repertorio.
Il vellutato soul-pop a lenta combustione di “Down In The Under” gode di un insolito fascino che rimanda all’urban-soul dei Blue Nile, la delicata e sognante ballata in stile Hollywood/Disney “Tiny Tim” brulica di autentica passione e devozione per la figura artistica dell'omonimo protagonista, amabilmente eletto da Southworth a Johnny Rotten del folk e del vaudeville.
Spetta comunque a “Heroes Of Eros” la palma di miglior canzone del lotto: un cadenzato folk-blues che profuma di anni 70, di sana ribellione e di passione civile, con citazioni che vanno da Martin Luther King a Giacomo Casanova.
Il resto di “When You're This, This In Love” scivola elegantemente tra lo struggente folk-noir di “Vertigo”, giocosi pop-blues in stile pub-rock (“Always On The River”), divertenti slanci vaudeville/country (“Songs In The Land”), sberleffi pop-rock (“Wondering What Went Wrong”), citazioni di Bob Dylan (“Lone Brave Spirit”) e un’evocativa ed elegiaca “Vow”, che sigilla con classe uno dei dischi più interessanti e originali dell’anno, un ulteriore conferma del talento del musicista anglo-canadese.
06/01/2024