Il graffio rock-noise e psichedelico degli Ulrika Spacek torna a lasciare il segno nel pur affollato panorama alternative rock. “Compact Trauma” giunge dopo sei anni di assenza: un album che è frutto di un periodo trascorso all’insegna di ripensamenti e contrasti interni, inevitabilmente segnato anche dall'isolamento causato dalla pandemia.
Il terzo progetto degli Ulrika Spacek è caratterizzato da una più ponderata messa a fuoco delle proprie potenzialità. Limiti e pregi sono abilmente demarcati, sonorità più stringate e corroboranti e una scrittura più definita ne innalzano le ambizioni.
Tanta voglia di rimettersi in gioco, senza nascondersi dietro inutili espedienti, è evidente già dalle prime avvincenti note di “The Sheer Drop”, un brano che tra tensioni chitarristiche shoegaze, ipnotiche digressioni space-rock e algide incursioni nell’elettronica regala quel brivido inatteso che mancava al precedente album “Modern English Decoration”.
Gli spettri dei Sonic Youth - percepibili anche nelle trame più pop di “Accidental Momentary Blur”, ma soprattutto nei quasi undici minuti della epica e irrefrenabile “Stuck At The Door”- e i sempre più piacevoli rimandi ai Deerhunter - che esaltano la vibrante inquietudine di “It Will Come Sometime” e l’ambizioso sberleffo tra post-rock, industrial e art-pop di “If The Wheels Are Coming Off, The Wheels Are Coming Off” - non rappresentano un potenziale gap per la formazione anglo-tedesca, abile nel demarcarsi con convinzione dalle palesi influenze stilistiche.
Gli Ulrika Spacek proseguono con fierezza il loro percorso, superando i tanti ostacoli e le altrettante difficoltà incontrate negli ultimi tempi, con una lucidità che permette loro di centrare alcune delle composizioni più riuscite della propria carriera, come la fulgida title track e l’elegante e sognante finale noir di “No Design”.
Ora che la nebbia si è finalmente diradata e le allettanti premesse dell’esordio sono di nuovo in gioco, per gli Ulrika Spacek la strada è di nuovo in discesa. Manca solo quello slancio verso un suono meno derivativo e più personale che possa introdurre la band tra le certezze del rock indipendente.
15/05/2023