what is your name?

My Name Is...

2023 (autoprodotto)
midwest emo-slacker rock

Una copertina insolita, in stile manga, introduce il terzo lavoro del progetto “what is your name?”: una ragazza in gonnella dà le spalle alla strada di una metropoli asiatica, con le braccia incrociate, nella posa di chi aspetta qualcuno o qualcosa con serena rassegnazione. Tuttavia, “It's Okay…”, ossia la porta d’ingresso di questo “My name is…” rimanda, come tutto il disco, ad ambienti musicali in voga dall'altra parte del pianeta, negli Stati Uniti, dove dalla seconda metà degli anni Novanta ai primi degli anni duemila si è consumato l’apogeo del midwest-emo, il cosmo del perpetuo alternarsi di dinamiche forti e deboli, di voci urlanti e melanconiche, di arpeggi di chitarra come scheletri su cui adagiare flussi di prorompente emotività.

Non dovremmo infatti essere molto lontani da quel contesto, visto che dietro a "
what is your name?" sembrerebbe celarsi la musica di un produttore americano (“2 0 2 1” aka Jebedia Jungus, secondo le scarse informazioni reperibili sul web). Eppure, sebbene la voglia di emergere e di mostrarsi al pubblico sembrerebbe poca, questo “my name is…”, orfano di etichette discografiche, campagne promozionali e supporti fisici (il disco è disponibile solo in formato digitale, se si escludono una cinquantina di cassette e compact disc dati alle stampe) si è fatto notare tra gli aggregatori di recensioni musicali, collezionando plausi e consensi tutt'altro che trascurabili.
Già dal primo ascolto se ne possono intuire i motivi. "My Name Is..." è un lavoro che unisce stili musicali variegati, sebbene collimanti, in maniera sapiente e intelligente. Joan of Arc, American Football e Sorority Noise sono i primi nomi che saltano in mente ascoltando la già citata open track, che in una cornice di romanticismo cacofonico riesce a tenere insieme in maniera egregia elettronica, chitarre elettriche ed acustiche, ritmica schizofrenica e archi.
La produzione raffazzonata e il sound lo-fi rimandano in più di un episodio al psych-folk di Neutral Milk Hotel e in alcuni frangenti - specialmente in “HEY! GUN!” e in “Mirror + Candle" - all'incedere deragliante e stordito dei Modest Mouse. Strano a dirsi, ma in “aM i aL0ne ! ? (or just crazy ! ?)” sembra quasi di percepire la voce aliena di Thom Yorke fondersi agli arpeggi di chitarra dei Cap’n Jazz, impastati di noise e free jazz.

“My name is…” è un disco carbonaro, che se da un lato paga lo scotto di una produzione approssimativa - e in considerazione del valore delle idee espresse, ciò non può che rappresentare, al di là delle scelte stilistiche, un limite oggettivo, visto che il suono è talvolta compresso e indistinguibile - dall'altro risulta senza alcun dubbio sorprendente per coraggio, follia e intuizioni melodiche, nonché per la sua lodevole capacità di tracciare evoluzioni e progressioni sempre originali e difficilmente pronosticabili.

21/08/2024

Tracklist

  1. It's Okay.
  2. 2HEY! GUN! 
  3. Serenity in Solitarity
  4. Such a soulless lover...
  5. Mirror / Candle 
  6. aM i aL0ne ! ? (or just crazy ! ?) 
  7. 21 and lonely 
  8. Summer 
  9. For Anything

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