Woods

Perennial

2023 (Woodsist)
alt-folk, psych-pop
6.5

I Woods non sono un gruppo che ama le rivoluzioni. Nel corso della loro quasi ventennale carriera, hanno generalmente cercato di mantenere intatto il loro stile, perfezionandolo, ma non introducendo elementi dissonanti o distanti dalla loro storia. Non fa eccezione neanche il loro ultimo lavoro, "Perennial", composto da undici nuove tracce che ripropongono le atmosfere rilassate campestri psych-folk che da sempre caratterizzano la loro musica.

Seppur musicalmente coerente con i lavori precedenti, "Perennial" si contraddistingue per una struttura molto ricercata. Come punti cardinali, quattro brani puramente strumentali distinguono altrettanti cambi di direzione nel disco. Intorno a loro si susseguono canzoni dalle melodie molto orecchiabili, che riprendono alcuni temi sviluppati nelle tracce precedenti.
In apertura è posta "The Seed", lunga ouverture psichedelica che scorre placida fra chitarre galleggianti su droni di organo e fiati tremolanti. Le tracce immediatamente successive riprendono le atmosfere già sviluppate nell'outro con l'aggiunta delle parti vocali. In "Between The Past" il canto di Jeremy Earl si perde nello spazio cosmico in una sorta di crossover fra il folk classico americano e i Flaming Lips.

"White Winter Melody", seconda canzone interamente strumentale, introduce la successiva sezione dell'album, probabilmente la più ispirata. L'esperto gruppo statunitense gioca molto con le parole: nella traccia apripista, nonostante il titolo rimandi ai rigidi e freddi paesaggi invernali, a prevalere sono le melodie calde e sentimentali. Assecondate da una delicata sezione ritmica jazz, ricordano molto le suggestioni rurali dei Florist. Al contrario, il brano "Sip Of Happiness" ha un andamento più cupo e inquieto con un pianoforte che lancia la struggente chitarra di Taverniere. Per eleganza e facilità di ascolto è, insieme alla successiva "Little Black Flowers", la canzone che più riesce ad attirare l'attenzione sin dal primo ascolto.

La terza traccia strumentale "Wind Again" si dipana fra pedal steel e fischi interstellari e introduce la dinamica e movimentata "Weep". Sono gli ultimi fuochi prima di accomiatarsi con il violino in stile Andrew Bird di "Perennial", che con i suoi loop circolari si ricollega ai brani iniziali creando una suggestiva e voluta dinamica di perenne ripetizione. Oltre che a dare il titolo all'album, la canzone posta in conclusione è una sorta di manifesto per una band che riesce a proporre eternamente la stessa musica risultando comunque originale.

26/10/2023

Tracklist

  1. The Seed
  2. Between the Past
  3. Another Side
  4. White Winter Melody
  5. Sip of Happiness
  6. Little Black Flowers
  7. Day Moving On
  8. The Wind Again
  9. Weep
  10. Double Dream
  11. Perennial




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