Non sono pochi gli artisti che, per varie ragioni, rimangono per tutta la loro carriera legati a una specifica opera, qualunque cosa essi abbiano fatto successivamente. E' anche il caso del musicista giapponese Akira Yamaoka, che probabilmente vedrà per sempre il suo nome legato alla musica del celebre videogioco survival-horror "Silent Hill", di cui è autore sin dalla prima pubblicazione del 1999. Da allora, si contano svariate pubblicazioni, ben due film, in generale buoni riscontri - almeno sino al 2012, anno della pubblicazione del secondo film. Da quel momento, è sembrato che la saga di "Silent Hill" fosse caduta nel dimenticatoio, causa i cambiamenti generazionali e un mercato dell'intrattenimento in continua evoluzione.
Nel 2024, però, Konami cerca di riportare in auge il videogame col remake del celeberrimo "Silent Hill 2" del 2001, e Akira Yamaoka non poteva che tornare per rivedere e aggiornare la sua interminabile discografia, riprendendola senza stravolgerla per poi proporla sia a nuove leve di giovani che non hanno mai incontrato le prime versioni del gioco, sia alla vecchia generazione che vedrà di buon occhio questo remake. Questo perché "Silent Hill" non è un semplice videogioco, ma è un mondo dentro il quale entrare in profondità, un'esperienza psicologica nell’orrore, e la musica di Yamaoka è sempre stata il passepartout per potervi entrare agevolmente.
Ci troviamo di fronte a un’opera davvero lunga (tre ore e ventitré minuti divisi in ben novantatré brani), in gran parte cover alternative di brani storici, con qualche inedito, che nel complesso è un immenso “best of” delle vecchie soundtrack aggiornate al 2024. I brani possono essere divisi, come è sempre stato sin dal 1999, in tre macrocategorie: episodi acustici a tempo rallentato con strumentazione rock, pezzi elettronici lenti e ipnotici con intermezzi acustici di piano o chitarra e altri più electro-noise - un po' in stile Nine Inch Nails - che accompagnano le scene più violente del gioco.
Chi è davvero entrato dentro il gioco e l’ha vissuto come una vera esperienza quasi catartica, probabilmente avrà apprezzato la seconda categoria, cioè quelle sonorità lente e atmosferiche che consentivano un grado di immersione non sempre facile da provare. Tra questi le celebri note di “White Noise (Actual Noise)”, due-tre note di synth con una timbrica eterea che fa entrare davvero nelle strade nebbiose di "Silent Hill".
Questi timbri caratteristici verranno poi riproposti in vari altri momenti divenuti un marchio di fabbrica di Yamaoka (“Phantasmagoria”, “Serendipity”, "Chthonic Symphony"). Tra i brani rock troviamo le versione alternative di “Theme Of Laura II” e “Love Psalm Of Eternal Devotion” che seguono lo stile rock triste e decadente di Yamaoka, anche se il punto più di alto rimane il primo brano della saga, cioè il downtempo superbo della title track del primo videogame.
Per quanto ci sia un tentativo di cambiamento, i brani restano abbastanza simili a quelli originali, magari con una qualità audio superiore e qualche stratagemma sonoro in più. Questo remake di "Silent Hill 2" può servire da spunto per riscoprire una saga musicale che ha avuto il merito di rinnovare con originalità la storia delle colonne sonore da videogame.
02/12/2024
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Disc 2
Disc 3