E anche per il ragazzo di Bath è giunto il momento di tornare nel dolce oblio che tutela gli artisti di culto. Dopotutto chiunque ha inseguito le orme di Harry Nilsson e Donovan ha dovuto lottare con la superficialità della fruizione momentanea, rallentando il passo per tener fede a una vocazione che non si sposa con le regole del successo.
È passata indenne e sotterranea quella notorietà conquistata con il quarto album "Better Days", Alex Pester, però, è un ragazzo dotato non solo di talento ma anche di lungimiranza artistica, avendo scelto per "I Won't Give Up On You" un basso profilo, pubblicando l'album per una piccola etichetta (Stripey Jumper Records) con l'intento di sondare il terreno per un progetto più complesso e importante, programmato per gli inizi di settembre.
La natura più mesta di queste dieci canzoni è dunque frutto di una scelta ponderata: la scrittura prevale sugli arrangiamenti, il contenuto sulla forma. Pester invita a un ascolto meditato, attento, quasi esclusivo come il formato vinile prescelto: cento copie con copertine autografe e ognuna diversa, sul modello di "Little Bird Flies into Big Black Cloud" dei Microphones.
Nel concentrarsi più sulla composizione che sull'estetica del progetto, Pester riscopre il fascino della chitarra acustica, volteggia tra le note incurante di imperfezioni e sospiri catturati dai microfoni: la tecnica lo-fi imperversa ma non influisce sulla natura complessa di molte canzoni, in cui archi e voci si inseguono dando forma a inedite soluzioni baroque-pop.
"I Won't Give Up On You" è un insieme di carezze armoniche che ti sembra di conoscere da sempre ("Annabelle"), di arpeggi la cui intensità poetica prevale perfino sulle pur soavi parole ("Sorrow") o di colte divagazioni chamber-folk dove riecheggiano il mood psichedelico di Nick Drake e lo spirito innovativo di Claude-Achille Debussy ("I Love You", otto minuti di autentica estasi sonora).
Che Alex Pester citi High Llamas (ascoltate l'ultima traccia "Blood"), Donovan ("Home"), Elvis Costello ("I'll Give You The Moon") o Tyler The Creator ("(whatever next)") come alcuni degli artisti di riferimento, conferma la sua abitudine a giocare a carte scoperte, stimolato da un'autentica passione per la musica come forma, d'arte, un ambito che "I Won't Give Up On You" occupa con autorevolezza nonostante resti un album transitorio che anticipa la prossima uscita settembrina (curiosamente catalogata con un numero di catalogo inferiore), album che a questo punto si candida come uno dei più attesi dell'anno.
23/06/2024