Billy Eli

Lace

2024 (Errant)
roots rock, country rock

Su gentile concessione di "The Long Journey", sito d'approfondimento sulla roots music.

Billy Eli… e chi è costui? Per rispondere in modo esauriente, è necessario percorrere a ritroso il tempo, fermarsi nella cittadina texana di Livingston, dove il nostro vede la luce nel 1962. Fin verso la metà degli anni Ottanta, Billy lavora come operaio sui gasdotti e nei campi petroliferi, fino a quando, influenzato da Rolling Stones, Steve Earle, Tom Petty, Guy Clark, dagli Eagles e dai Byrds, all’inizio degli anni Novanta decide di mettere in piedi il suo gruppo e comincia anche a comporre musica originale.

Il debutto discografico con la sua band, Lost In America, è datato 1995 e si intitola "Something’s Goin’ On" (Club De Musique), cui farà seguito "Trailer Park Angel" (Dusty), inciso da solista nel 2000. Del 2006 è invece "Amped Out" (Errant), accreditato alla Billy Eli Band e che vede la partecipazione del bassista Joseph Stack, il quale morirà poi suicida nel 2010 in un incidente aereo quando dirigerà il suo velivolo privato contro il palazzo sede dell’Irs (corrispondente alla nostra Agenzia delle Entrate) di Houston, Texas.
"Hell Yeah!" vede la luce nello stesso anno ed è prodotto da Patrick Conway ancora per l’etichetta Errant. A distanza di due anni esce "The Unexplicable Billy Eli", sempre su Errant e accreditato a The Unexplicable Billy Eli & The Amazing Spooklights.

Dobbiamo quindi attendere ben undici anni per arrivare ai giorni nostri e avere la possibilità di tenere fra le mani (in formato vinile…) questo nuovo "Lace", patrocinato dalla solita Errant.
"Lace" si apre con la briosa "Trying Not To Drown", un piacevole uptempo sottolineato dal dobro di Kevin Maul. "You’re The Wine" e "Hey Maria" mettono in evidenza la bella voce leggermente roca di Billy, creando atmosfere che ci riportano piacevolmente indietro di qualche decina di anni. La foto sul retro della copertina ci mostra infatti un personaggio che sta già affrontando se non proprio il tramonto della sua esistenza, certamente il pomeriggio inoltrato, ma questo – casomai – migliora ulteriormente la sua performance vocale, reminiscente delle succitate influenze texane, alle quali aggiungerei Billy Joe Shaver.

"Drinking To The Angels" è altamente evocativa delle atmosfere care a quanti di noi hanno ascoltato i cantautori texani negli anni d’oro… tanti chili e tanti capelli fa. Senza stare a citare tutti i nove titoli di "Lace", menzionerei comunque la presenza di Dave Serby in "All Day" e citerei doverosamente "Getting Out Of Denver" e "Wine In The Desert", dove aleggia dall’alto l’ombra di un sorridente Glenn Frey. La conclusiva "Anejo Nights" ha un passo più rock, diverso dal resto dei brani e ricorda il Lee Clayton di "Border Affair".

Un piacevolissimo ritorno, quindi, per un musicista texano – e questo già ci affascina non poco – che forse in pochi hanno avuto la fortuna di conoscere a suo tempo, ma non tutto è perduto… visto che almeno quattro degli album suddetti sono reperibili in Rete… God bless YouTube.

13/01/2025

Tracklist

  1. Trying Not To Drown
  2. You're The Wine
  3. Hey Maria
  4. Here's To You
  5. Drinking To The Angels
  6. All Day
  7. She Looked Like Marilyn Monroe
  8. Getting Out Of Denver
  9. Wine In The Desert


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