Black Market Karma

Wobble

2024 (Fuzz Club)
lo-fi, psych-pop

Il progetto Black Market Karma viaggia su due diversi livelli: in quello live, si avvicendano un numero cospicuo di musicisti, allo stato attuale sei, mentre nella fase creativa l’unico responsabile è Stan Belton, prolifico polistrumentista innamorato di vecchie tecniche di registrazione, di musica psichedelica ed elettronica in chiave lo-fi.

“Wobble” è il primo album che viene pubblicato da un’etichetta discografica ufficiale, la Fuzz Club, l’undicesimo della produzione del temerario artista londinese. Il titolo è un gioco di parole che fa riferimento al tipico fluttuare delle cassette stereosette, ai più noto come wow e flutter. Stan trasforma un incubo generazionale in un gradevole effetto deja-vu, le sonorità sembrano usurate dal tempo e dalla limitazione tecnica del supporto di registrazione, qui abilmente replicato con un’abile trasfigurazione degli strumenti e della voce, per un tuffo in un oceano di sensazioni nostalgiche e piacevolmente disincantate.

La saturazione delle parti vocali, le chitarre vintage sapientemente distorte, il suono del basso che sembra carpito da un amplificatore in disarmo, il suono della batteria filtrato da pedaliere e l’uso massivo di echi e riverberi sono le linee guida di un atipico lo-fi psichedelico, che dispensa melodie anomale (“Going On Easy”, “Lead Laces”) e surrealismi pop di ottima fattura (“Oozer”, “Puddle Eyed Sponger”).
Le rilassanti sonorità di “Olive”, le innocenti tentazioni folk di “The Dinn Of An Ending” e le diafane armonie di “Sonic Broth Soul Taster” possiedono in egual misura consistenza e volubilità. Ascoltare i Black Market Karma è come essere avvolti da una nebbia sottile mentre timidi raggi di sole filtrano senza molta convinzione.

La musica di Stan Belton è a tal punto indefinibile da evocare paragoni con entità diverse, al punto che un brano come “Mushy Conscience” potrebbe essere benissimo una demo di un gruppo hip-hop o breakbeat, mentre la più sostanziosa “Thin Wild Mercury” non sfigurerebbe in un disco degli Eels. E mentre scorrono le note dell’ultima traccia, “Stepping Loose”, il vibrante groove blues-pop-psych evoca ulteriori suggestioni nostalgiche, quasi a volerci ricordare che la musica è un grande ineffabile gioco, un’arte mutevole dove desideri e passioni fluttuano privi di una dimensione temporale ben definita, e “Wobble” è solo un altro piacevole e intelligente inganno della mente.

31/08/2024

Tracklist

  1. Mushy Conscience
  2. Oozer
  3. Lead Laces
  4. Waterbaby
  5. Sonic Broth Soul Taster
  6. Puddle Eyed Sponger
  7. Going On Easy
  8. Thin Wild Mercury
  9. The Din Of An Ending
  10. Olive
  11. The Death Throes Of Nuance
  12. Stepping Loose




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