La compenetrazione di suono analogico e sound design digitale, nutrita da retaggi estrapolati dal passato elettronico dai 70 in avanti, è il nucleo fondante della collaborazione attivata da Fabio Orsi e Maurizio Martinucci/TeZ (Clock Dva). Giunti al terzo capitolo, i due non sconfessano l'intenzione iniziale, offrendo un nuovo saggio di quanto la ricetta scelta possa portare a risultati convincenti.
Mantenendo costante altresì veste grafica e tipologia di denominazione delle tracce - mera numerazione, in ordine sparso all'esordio e successivamente proposto in rigorosa scansione ascendente - i due ripartono da "Diciassette" per tessere nuove trame sintetiche mantenute costantemente in bilico tra ambient diluito e strutture pulsanti marcate. Fil rouge tra questi estremi è costituito dall'impronta melodica applicata all'insieme, capace di aderire perfettamente tanto a paesaggi atmosferici dal sapore cosmico (la già citata "Diciassette", "Ventiquattro") quanto a evoluzioni dinamiche scandite da beat profondi ("Ventuno", "Ventitre") e occasionalmente a partiture downtempo ipnotiche ("Venti").
Il tutto viene gestito dal duo con notevole padronanza, applicando processi compositivi attuali a una materia dichiaratamente vintage, nell'ennesimo ponte tra storia e contemporaneità che ha come unico difetto la reiterazione della sua formula. È dunque lecito attendersi un eventuale quarto tassello, orientato a ricercare soluzioni differenti per non mortificare una sinergia altamente funzionale.
29/08/2024