Due ippopotami vestiti da gran signori ottocenteschi fluttuano nell’aria a bordo di una mongolfiera, librandosi lievi sopra un paesaggio tedesco ordito con fare impressionista dall’intelligenza artificiale. È un chiarissimo rimando al titolo dell’opera, ma anche al suo contenuto sonico.
Il batterista Gidon Carmel, uno dei più richiesti della scena berlinese, e Valerio Massucci, fonico e ingegnere del suono di stanza anch’egli nella capitale tedesca, si sono infatti incontrati per quello che doveva essere soltanto un esperimento: registrare qualche giro di batteria in un magazzino abbandonato ad alta riverberazione. Ascoltando questi tonfi echeggiare nel vecchio deposito, proprio come gli ippopotami di titolo e copertina fanno nell’aria, la fantasia dei due ha iniziato a volare.
Il musicista romano, uno che a Berlino ha fatto un po’ di tutto, dal commesso di moda al fonico di Blank Mass, ha iniziato dunque a disegnare trame elettroniche attorno ai colpi sulle pelli di Carmel. L’esplorazione dello spazio è diventato così un viaggio immaginifico dalle imprevedibili aperture melodiche.
Il mondo animale è il vero e proprio protagonista di una rassegna di nove sketch sonori di sicuro impatto. Si parte con “Hogs”, dove il passo pesante dei maiali selvatici prima lascia il segno nel fango attraverso vibrazioni pesanti e poi si allevia al ritmo di una melodietta di tastiere. Gli struzzi di “Ostriches” corrono scomposti e frenetici tra ritmiche dispari e interventi elettronici più stridenti; mentre i sotterfugi dei ratti (“Rats”) vengono incarnati da scratch che mimano squittii inquietanti e battute fuori sincrono.
Orientalismi (“Wolves”), squarci di luce (“Jellyfishes”), tribalismi (“Flamingos”) e tetre incursioni post-industrial à-la Moin/Raime (“Elephants”) arricchiscono la collezione di elementi sempre nuovi e sorprendenti. Si tratta di soltanto venti minuti di musica, ma il puzzle composto da Carmel e Masucci è intrigante tanto da desiderarne di più. Del resto, si tratta di un’opera nata quasi occasionalmente, che ci fa dunque sperare in un nuovo incontro che sia foriero di altri spunti e invenzioni.
10/12/2024