Con al seguito un ensemble di otto elementi e il fedele contributo di Ziemowit Klimek, la compositrice polacca Hania Rani concentra l'attenzione sulla magia della performance live. In "Nostalgia", il luogo e lo spazio divengono elementi fondamentali di un'originale prospettiva artistica, ebbra di neoclassica, ambient, minimalismo, elettronica e fugaci armonie pop.
Per chi ha già avuto il piacere d'intercettare gli ultimi due album dell'artista polacca ("Ghosts" e "On Giacometti") non sarà una sorpresa l'intensa e colta messa in scena delle composizioni: nove brani che esaltano l'ambiziosa eterogeneità di Rani, abile nell'estrapolare dalla moderna tecnologia paesaggi sonori neo-futuristi ("Komeda") e a proprio agio nel non facile dialogo tra struttura canzone e musica classica ("Dancing With Ghosts", riproposta con il co-autore Patrick Watson).
Hania si concede perfino incursioni nel dream-pop con la complicità di Duncan Bellamy dei Portico Quartet ("Don't Break My Heart"), brano dalle rimarchevoli assonanze con la struggente bellezza di "Venice Bitch" di Lana Del Rey.
Avendo già ampliamente descritto in passato le peculiarità della musica di Hania Rani, ed essendo l'album in gran parte composto da brani tratti dall'ultimo progetto "Ghosts", quel che va sottolineato è la rilevante qualità delle versioni live, decisamente sopra la media, nonché ricche di interessanti sfumature che aggiungono ulteriore fascino alle composizioni.
Registrato nel Concert Studio di Witold Lutosławski presso la sede della Radio polacca di Varsavia, con la sola eccezione di "Nostalgia", incisa al Roundhouse di Londra, l'album live di Hania Rani è una preziosa conferma del suo talento.
19/10/2024