Non è più una novità parlare di ambiti culturali che entrano in collisione. La febbre della contaminazione e il declino della centralità della musica americana e inglese hanno finalmente offerto visibilità e attenzione a disparate realtà musicali.
Non è in verità compito facile quello di unire mondi diversi, ma per il produttore Carmen Rizzo (Coldplay, Seal, Pete Townshend, Ryuichi Sakamoto, Robbie Robertson etc.) questa impresa è stata agevole, avendo già lavorato con gli Huun-Huur-Tu, band dell’estremo Oriente della Federazione Russa, che da oltre trent’anni preserva l’arte del canto gutturale dei Tuva.
Per Dhani Harrison, ex art-rocker con i Thenewno2 e rinomato autore di colonne sonore, questo progetto a più voci è l'occasione per approfondire una vera e propria ossessione per l’antica tradizione musicale dei paesi situati al confine tra Russia e Mongolia. Piccola curiosità: il primo musicista occidentale a mostrare interesse per gli Huun-Huur-Tu fu un giovanissimo Frank Zappa.
Con “Dreamers In The Field”, Rizzo e Harrison fanno un passo avanti nella contaminazione tra differenti culture. Nel tentativo di sdoganare definitivamente la preziosa arte del canto gutturale tuvano e l’interazione della stessa con strumenti tradizionali come l'igil, il doshpuluur, il khomus (arpa tuvana) e il dünggür (tamburo sciamanico) messa in atto dai Huun-Huur-Tu, proiettano il tutto in un immaginario sonoro esoterico ed estremamente raffinato.
Il rischio di un'operazione puramente estetica era comunque dietro l’angolo, ma per “Dreamers In The Field” i musicisti si affidano a una profonda spiritualità che si nutre di misticismo e antropologia e lascia fluire il tutto con una serie di immagini sonore e vocali che lasciano decisamente il segno.
Dopo il desert-blues dei Tinariwen, è giunto il momento del blues mongolo. Carmen Rizzo sfodera le ambientazioni più eleganti e suggestive per incorniciare il vibrante overtone dei vocalist russi: la title track è incantevole, meditativa e intensa, una pregevole introduzione a un album dalle infinite sfaccettature. "Remembering Ulatay River" scava ancor più nell’anima gitana dei mongoli, le delicate e umide note e il tono greve delle ambientazioni rievocano la profonda connessione dei popoli tuvani con il proprio corpo e con la madre terra.
Con “Bodius” il progetto entra nell’universo della neoclassica e delle suggestioni di artisti come Max Richter: il canto gutturale si fonde con quello degli uccelli, mentre sonorità struggenti ne elevano l'elegante spiritualità.
La voce in primo piano e le cadenze acoustic folk di “Song Of The Caravan Riders” inebriano la pagina più inquieta e contagiosa dell’album; la maestria degli Huun-Huur-Tu s’impossessa prepotentemente del centro della scena, per poi intonare una delle arie più antiche e incantevoli del progetto, “Kaigal-ool Prayer”, una preghiera affidata al solo canto gutturale in una struttura quasi a cappella.
Non sorprende che per la pubblicazione di “Dreamers In The Field” sia stata scelta l’etichetta Dark Horse fondata da George Harrison, una casa discografica che ha legato la propria immagine alla world music. Con l’intento di cogliere l’universalità della sapiente mistura di antico e moderno, il disco è stato registrato tra Los Angeles, la Russia e in giro per l’Europa. Ed è proprio durante la permanenza in Inghilterra che sono nate le ultime due tracce dell’album.
Il ticchettio naturale della pioggia è percepibile nelle dolci linee melodiche di “Land Of My Mother”, brano destinato in un primo momento a chiudere il disco, ma l'austera e solenne partitura simil-sinfonica di Dhani Harrison, “Mazhalyk”, si è velocemente materializzata nella mente dell'autore, fungendo da perfetta colonna sonora per lo scorrere dei titoli di coda di un album avvincente come un film.
In fin dei conti, l’intento di Carmen Rizzo, Dhani Harrison e dei Huun-Huur-Tu (nome che significa raggio di luce) era comunicare la forza taumaturgica della musica e “Dreamers in The Field” non solo non fallisce il bersaglio, ma si candida tra gli album più atipici e stimolanti dell’anno in corso.
28/06/2024