Mari Boine

Alva

2024 (By Norse)
folktronica, art-pop, nu-jazz

“Alva” non è un album qualsiasi, non è un il classico vinile trofeo da esibire nelle collezioni di dischi, non è l’ennesima rivelazione dell’anno, non è neanche un nuovo capitolo di una storia già raccontata: il diciottesimo, o forse ventesimo o ventunesimo disco di Mari Boine è un atto di resistenza culturale, sociale, artistica e musicale.

Pur restando neutrale durante le due guerre mondiali, la Norvegia non solo ha colonizzato le terre del popolo Samì ma ha anche schiacciato e normalizzato le tante culture indigene, veicolando questa scelta come un atto di civilizzazione e sviluppo, sostenuta anche da movimenti cristiani e cattolici. Baciata da una fugace notorietà nell’anno domini 1989 con l’album “Gula Gula”, pubblicato dall’intrepida etichetta di Peter Gabriel, Real World, Mari Boine ha difeso strenuamente la propria identità di indigena Samì, rifiutando perfino di esibirsi nel 1994 a Lillehammer in occasione della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi Invernali (un invito che Mari Boine percepì come puramente simbolico). 

Il titolo “Alva” è traducibile in "forza di volontà", parole che risuonano nell’arco dell’intero progetto e che offrono ulteriori spunti d’interesse per un'opera che ha una propria solidità musicale, originale e moderna. Chi ha avuto la fortuna di intercettare non solo i tanti album dell’artista, ma anche le due splendide collaborazioni con Jan Garbarek (“Twelve Moons” e “Visible World”) ha già dimestichezza con le qualità vocali di Mari Boine. Ma quel che rende unico “Alva” è il ricco e complesso substrato musicale, dove il tradizionale canto joik si sposa con la musica rock, nu-jazz, folk, pop ed elettronica.

Brani eterei e vicini alla musica ambient e sperimentale e più corpose tracce groovy si fondono e si alternano senza mai smarrire intensità e fascino. Questa diversità espressiva è resa subito tangibile dall’estatica e sognante “Die Dien Luohkkái/ Up That Hill” che apre l’album e dal gioioso vortice di percussioni che regge l’evoluzione della seconda traccia “Dánsso Fal Mu Váhkaran/ Keep On Dancing Váhkaran”, entrambe caratterizzate da un mai ridondante uso della tecnica di canto joik.
Sempre attenta alla forza poetica di musica e parole, Mari Boine mette al centro dell’album quelle tematiche sociali che da sempre sostiene con un intenso attivismo politico. Le canzoni sono intrise di misticismo e intima spiritualità (”Olamuttos Letne Ain/ Still Within Reach”) e sono sapientemente contaminate da sonorità rock (“Várjalivččet Min Vuolláneames/ Keep Us From Giving Up”), il tutto all’insegna di una struggente visceralità che tiene alta la tensione emotiva.

La natura avventurosa della musica di Mari Boine non è mai venuta meno in questi anni, ma “Alva” possiede un’alchimia insolita. Il fascino ancestrale e fisico di “Anárjoh’Gáttis/ By My Beautiful River”, la potente preghiera terrena di “Rohkos” (“O Eadni, Madre Terra, per favore, sostieni i frutti della nascita”) e il commovente atto d’amore di “Oainnestan/ Glimpses” grondano di autentico sentimento: voce, strumenti, parole e musica vanno all’unisono come il battito cardiaco.

Mari Boine stravolge il concetto di contaminazione assorbendo all’interno di queste tredici tracce una varietà di elementi che danno vita a un contesto sonoro ancora più ampio di quanto si possa immaginare, con canzoni stratificate e complesse, dove tutto viene assorbito in un contesto musicale moderno, eppure legato alla tradizione. “Alva” è un atto di resistenza contro la sopraffazione culturale, un disco che racconta la realtà sociale di quegli invisibili che le cronache quotidiane continuano a ignorare, ed è anche una delle pagine musicali più intense dell’anno appena concluso. 

07/01/2025

Tracklist

  1. Die Dien Luohkkái / Up That Hill
  2. Dánsso Fal Mu Váhkaran / Keep On Dancing Váhkaran
  3. Olamuttos Letne Ain / Still Within Reach
  4. Oidnojuvvon / Destiny
  5. Mu Eadni / Mother Of Mine
  6. Várjalivččet Min Vuolláneames / Keep Us From Giving Up
  7. Mieđušteapmi / Halfway Home
  8. Anárjoh’Gáttis / By My Beautiful River
  9. Oainnestan / Glimpses
  10. Vuoi Beaivi Don Eallima Addi / O Beaivi Giver Of Life
  11. Áhkánsuolu
  12. Rohkos / A Prayer
  13. Lean Dás / I Am Always Here




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