Ned Collette

Our Other History

2024 (Sophomore Lounge)
folk, prog, jazz

E’ stata una lunga attesa, ma dopo sei anni il nuovo disco di  Ned Collette è una realtà. Il nome del cantautore australiano, attualmente residente in Germania, forse dirà ben poco ai lettori, ma per chi ha intercettato, anche per sbaglio, il suo album del 2018, “Old  Chestnut”, basterà un attimo per risvegliare gradevoli ricordi.
Per i neofiti sarà invece sufficiente l’ascolto di “Our Other History” per apprezzare il talento visionario del cantautore di Melbourne, i più restii saranno altresì incuriositi dallo scorgere tra i musicisti coinvolti nel progetto Jim White dei Dirty Three e Chris Abrahams dei Necks, due artisti che hanno accompagnato Ned Collette nel suo recente tour; tra gli altri, spicca anche il nome di Elisabeth Fuchsia che da qualche anno fa parte della band di Bonnie "Prince" Billy.

Folk, progressive e jazz sono ancora gli elementi primari della musica di Ned Collette, ma in “Our Other History” tutto è funzionale a un suono scarno e poetico, è alfine l’immaginazione la vera forza del musicista australiano.
Come novello Roy Harper, Ned prende le canzoni per mano, ne esalta i toni malinconici e barocchi con il tono flebile e nasale della propria voce (“Bridget Of Sunlight”), in egual modo ne stempera le voluttuose forme strumentali fino ad alterarne contorni e contenuto con evanescenti sonorità elettroniche (“Little Hans”), creando un flusso dinamico di stili che non è facilmente classificabile.
Gli otto minuti della title track, posta con coraggio in apertura del disco, mettono in verità subito in chiaro quale siano le qualità di Collette: il suono delle corde di nylon appena pizzicate, la voce mesta e il tono colloquiale, le sonorità cosmic-folk delle tastiere, l’atmosfera da jam session che resta sempre in sottofondo nutrendosi dell’apporto dei musicisti coinvolti sono i veri punti di riferimento del progetto.
Il fascino di “Our Other History” è racchiuso in sonorità simili a un sussurro (“Athens”), nella leggerezza delle sparute parentesi folk-pop (“Endtimes Boogie”), e in una vellutata psichedelia quasi noir (“Blue Room”), attitudini che giustificano il richiamo di qualche critico a Robert Wyatt.

Per questo nuovo album, Ned Collette ha sperimentato un approccio diverso dal solito: le canzoni sono state oggetto di una lunga tournée che gli ha permesso di smussarne i contorni e di arricchirne la coesione strumentale, ed è da questa intensa visione d’insieme che fioriscono interludi strumentali (“Friendly Fucker”) e un suggestivo brano spoken-word (“The Kitchen Tunnel”) che regalano ulteriore solidità a un album di rara bellezza.

13/12/2024

Tracklist

  1. Our Other History
  2. Friendly Fucker
  3. Athens
  4. Little Hans
  5. Endtimes Boogie
  6. Bridges Of Sunlight
  7. Shot Through
  8. The Kitchen Tunnel
  9. Blue Rooms




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