Nouvelle Vague

C'è stato un tempo, una quindicina di anni fa, in cui capitava spesso di sentire, la sera, nei locali e cocktail bar, una musica delicata e discreta, elegantemente tropicale, scelta per accompagnare le conversazioni e i drink; tuttavia, a chi prestava un po' d'orecchio a quel sottofondo, quelle canzoni improvvisamente si animavano diventando riconoscibili, anche ai tanti non esperti di musica brasiliana: si trattava di cover di successi anni Ottanta, new wave e punk, rifatti in chiave bossanova.
All'interno di questa produzione, i Nouvelle Vague si sono guadagnati la palma di gruppo di riferimento, grazie al successo ottenuto e alla qualità della proposta; ma anche di gruppo di culto, per i tanti che amano il post-punk e il suo riproporsi tanto in imitazioni quanto in forme nuove.
Nel 2021 Olivier Libaux, uno dei due protagonisti, è venuto a mancare; ma tre anni dopo ecco un nuovo album dei Nouvelle Vague, con il solo Marc Collin del nucleo originario, più una serie di cantanti scelte tra alcune vocalist storiche (Camille, Phoebe Killdee) e altre new entry, come Alonya, decisiva per arrivare a realizzare quest'ultimo album, nato intorno alla versione di "Should I Stay or Should I Go?" dei Clash (che infatti dà il titolo).

Rispetto al suono tipico Nouvelle Vague, quello che colpisce in questo album è l'ampliamento delle soluzioni adottate, che relegano la bossanova a una delle possibili chiavi espressive e non più quindi il genere con cui riarrangiare tutti i brani scelti. L'accompagnamento verso questa evoluzione è graduale, perché "What I Like Most About You Is Your Girlfriend" (Specials) ha il tipico suono dei Nouvelle Vague, cioè una bossanova malinconica e un cantato quasi sussurrato e che sfiora il parlato in certi momenti. Ma già dalla successiva "People Are People" (Depeche Mode) l'andamento si fa ipnotico e languido, da spettacolo di un cabaret; "You Spin Me Round" (Dead Or Alive) va in scia, con in più tracce di soul e jazz da big band su un ritmo marziale e a tratti solenne.

"Only You" (Yazoo), il brano più bello per chi scrive, si riavvicina alle sonorità più classiche dei nostri, soprattutto per quanto riguarda il cantato (alla voce c'è la veterana Mélanie Pain); ma subito dopo "She's In Parties" (Bauhaus) ci trasporta in un'atmosfera cupa e opprimente, in cui la musica rarefatta emerge solo a sottolineare i momenti più drammatici. "The Look Of Love" (Abc) invece è una più tradizionale bossanova, rilassata ed estiva. Si presta molto di più alla sperimentazione "Shout" (Tears For Fears), rivisitata persino in chiave reggae.
Siamo arrivati alla title track, "Should I Stay or Should I Go?", arrangiata ancora secondo musiche caraibiche, con tracce di calipso ed echi delle sonorità che gli stessi Clash avevano esplorato in "Sandinista!". La voce è uno dei punti di forza di questa canzone, per come teatralizza il testo, come alternando pensieri ad alta voce e declamazioni esasperate.

Il pezzo successivo, "Rebel Yell" (Billy Idol), era già stato pubblicato l'anno scorso, nell'album postumo di Olivier Libaux "All That Matters"; qui è riproposto tale quale, a nome Nouvelle Vague. Segno del legame imperituro tra i due fondatori dentro il suono dei Nouvelle Vague?
"Breakfast" (The Associates), ancora cantata da Alonya, potrebbe tranquillamente accompagnare i titoli di testa di uno dei film di James Bond. "Girls On Film" (Duran Duran) ha un andamento più soul e allegro, prima della meditativa "Rapture" (Blondie) e del finale di "This Charming Man" (Smiths) che idealmente si ricollega all'inizio tipicamente bossanoviano della prima traccia.

Un bilancio finale? Da un lato è apprezzabile lo sforzo di rinnovamento e apertura musicale, così da alzare l'asticella delle ambizioni, che per un progetto di cover è più che mai vitale; dall'altro, comunque il marchio forte "Nouvelle Vague: ossia cover in bossanova" mantiene la sua riconoscibilità, e con questo anche l'impressione che nonostante gli sforzi e le novità, la formula sia un po' sempre quella, e in fondo non suoni più così interessante e originale, il meglio è alle spalle. Tuttavia, per quest'ultimo album e per i vent'anni di attività, la band è impegnata per tutto il 2024 in un lungo tour europeo, segno che l'interesse e l'affetto per i Nouvelle Vague si mantiene solido, nonostante il tempo passi e i cocktail bar scelgano per lo più ormai altri sottofondi musicali.

21/09/2024