Pom Poko

Champion

2024 (Bella Union)
indie-rock

Attivi dal 2017, i norvegesi Pom Poko prendono il loro nome dal film omonimo del 1994, diretto da Isaho Takahata e scritto da Hayao Miyazaki. Il film parla di un gruppo di cani-procioni dai poteri magici che devono rimboccarsi le maniche per salvare il loro territorio devastato dalle iniquità dell'uomo. Una fiaba dai risvolti ecologici e dal sapore agrodolce, come molte di quelle cui ci ha abituato il leggendario studio Ghibli, con in aggiunta l'irresistibile simpatia battagliera delle creature protagoniste. Un'irriverenza che la band capitanata dalla spiritosa Ragnhild Fangel Jamtveit fa sua per piegare i canoni post-punk alle regole di una formazione jazz, alla limpidezza melodica dei passi del Nord e a una spiccata anima pop.

Chi abbia ascoltato "Birthday" del 2019 e "Cheater" del 2021 (colpevolmente trascurati su queste pagine) non troverà nulla di nuovo in "Champions". Perlomeno in termini stilistici, perché in realtà le possibilità espressive della formula appaiono tutt'altro che esaurite.
Come quando "Growing Story" fa sbocciare un ritornello catchy dalle geometrie chitarristiche di Martin Miguel Almagro Tonne, o quando il ritmo uptempo della batteria di Ola Djupvik funge da trampolino a chitarre ruggenti e a un motivetto spiritato nella frenetica "Go". Forse un po' suggestionati dalla geografia, ascoltando quest'ultima viene difficile non pensare ai Mew (della vicina Danimarca), così come quando la tastiera fa irruzione in "Pile Of Wood" o quando le scariche di chitarra elettrica innervano "Never Saw It Coming", che nel mezzo diventa un infuocato hard-rock.

Quando le varie "Champion" e "Bell" rallentano il ritmo e virano verso arrangiamenti più acustici, invece, si ha la sensazione di inoltrarsi in una fiaba di Andersen o nell'indie pop dei Genghar. Ci si avvia verso il finale con una "Big Life" che alterna i fraseggi di chitarra a scatti della strofa a un tortuoso imbuto sonico che sospinge invece il ritornello, mentre a chiudere il tutto troviamo una danza per fate intitolata "Fumble".
Anche in questi frangenti la precisione figlia della preparazione jazz del quartetto è evidente, ma ancora una volta non si traduce in una perdita di portata emotiva. È dunque soltanto la presenza di qualche passaggio a vuoto, o forse l'assenza dell'effetto sorpresa che accompagnava i primi dischi, a penalizzare lievemente un lavoro che arricchisce la peculiare discografia di una band alla quale l'etichetta post-punk (affibbiatale da molti per comodità) sta decisamente troppo stretta.

23/08/2024

Tracklist

  1. Growing Story
  2. My Family
  3. Champion
  4. You're Not Helping
  5. Pile Of Wood
  6. Bell
  7. Go
  8. Never Saw It Coming
  9. Druid, Fox and Dragon
  10. Big Life
  11. Fumble


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