Un’elettronica che respira a pieni polmoni. "Inhalte/Exhale", quinto album dei Rüfüs Du Sol, amplia l’esplorazione del trio australiano tra progressive house e tinte electropop, portando avanti una formula melodica che guarda al grande pubblico senza timori. Con un approccio che ricorda da vicino l'orecchiabilità futuribile dei
Digitalism, il gruppo percorre territori familiari della
deep house più ecumenica – con crescendo voluminosi,
drop calibrati e un ritmi gradatamente più incalzanti – mantenendo però un’identità personale e un senso di coesione nei brani.
Il timbro caldo e limpido del cantante Tyrone Lindqvist evoca, a tratti, quello di Chris Martin dei
Coldplay, specialmente su brani come "Music Is Better", dove la somiglianza si coglie sia nella voce sia nell’apertura melodica e ariosa del
sound. I possibili rimandi non si fermano qui: l’album richiama anche la techno emotiva dei
Moderat, evidente nel ritmo massiccio e nelle sfumature più cupe di "The Life" – un pezzo che potrebbe piacere anche ai fan dei
Depeche Mode.
"Fire/Desire" aggiunge invece un tocco energico e fluttuante, con synth pulsanti dal piglio
trance e un ritmo che affiora e si dissolve."Pressure" è un altro esempio di come il trio sappia fondere elementi consolidati con una personalità ben definita, seguendo un
buildup progressivo di volumi e intensità: gli acuti si susseguono via via, il ritmo che diventa sempre più serrato, ma la band sa incanalare i cliché in un pezzo trascinante e ricco di carattere.
I Rüfüs Du Sol non sono estranei ai grandi scenari: durante la pandemia, il trio ha guadagnato milioni di visualizzazioni con un live girato senza pubblico nel parco californiano di Joshua Tree, che ha portato la sua musica a un pubblico sempre più vasto - attualmente molto vicino ai dieci milioni di ascoltatori mensili su Spotify. Con il nuovo capitolo "Inhalte/Exhale", i Rüfüs Du Sol si muovono con sicurezza su percorsi noti, riuscendo a coniugare classe e immediatezza.
Chi cerca innovazione e slanci in direzioni inattese potrebbe trovarlo un ascolto fin troppo sicuro, ma l’album sa dare spazio alla propria identità anche senza allontanarsi troppo dai territori conosciuti. Un lavoro coeso, che punta su atmosfere trascinanti e su un'innegabile maestria in campo prog-house per mettere a segno tracce dirette, solide e avvolgenti.
12/11/2024