Fluttuante, evanescente, visionaria, gradevolmente dissonante: la musica degli svedesi Testbild! è uno degli enigmi pop più affascinanti dell’ultimo ventennio.
Frutto di un’idea di Petter Herberttson, la creazione della band di Malmo si è evoluta in varie forme e contesti creativi: dal progetto solista collaterale Sternpost all’eccellente album in coppia con Louis Philippe sotto il nome di “Ocean Tango”.
Quando nel 2015 ho coinvolto Petter Herberttson nel nostro consuntivo di fine anno, è stato interessante scorgere tra i dieci album scelti dal leader dei Testbild! due gruppi italiani (i Breznev Fun Club e gli Homunculus Res), due scelte che hanno reso ancor più palese le attitudini del gruppo svedese con la scena prog/Canterbury, interesse che ha trovato ulteriore sigilli nell’interessante collaborazione di Petter a ben due progetti della band siciliana degli Homunculus Res.
Queste e altre storie agitano il mutant-pop degli svedesi, autori di un formula che non può essere racchiusa in poche parole. L’abilità di Herberttson nel fondere elementi diversi e dissonanti è originale, peculiare, unica, non sempre facilmente fruibile per chi è avvezzo al fragore della musica rock. I Testbild! sono dei giocolieri, degli equilibristi delle sette note, perennemente in bilico tra dissolvenza e concretezza armonica.
“Bed Stilt” è un Ep che contiene cinque brani estratti dal magico e segreto cassetto di inediti, pubblicato dalla nostrana e sempre più intraprendente etichetta Quindi. Sei gioiellini che erano in attesa della giusta collocazione per un progetto che rispetta i canoni della limited edition (109 copie numerate) che da anni contraddistingue, purtroppo, tutte le pubblicazioni degli svedesi.
Il pur breve excursus in soli sei capitoli è comunque rappresentativo delle tante anime del gruppo: quella più raffinata e jazzy con tanto di armonica a supporto (“The First New Years Eve”), quella che dialoga con il Canterbury-sound senza disdegnare originali contaminazioni di musica elettronica (“And Her Eyes Are Red”) o la più leggiadra ed ambiziosa miscela di lounge, prog, pop e library music che è un vero e proprio marchio di fabbrica (“Cardamom Song”).
E’ difficile indicare quale sia il brano più riuscito di “Bed Stilt”, perché ognuno è un potenziale piccolo classico. Le cadenze folk e beat di “Soft Winged And Frail” con tanto di banjo, armonica e ukulele al seguito, le delicate nuance tratteggiate da un delizioso fingerpicking e dal tocco psichedelico della chitarra elettrica di “Streams” e l’elegante mini-sinfonia pop di “Water On The Moon” sono tanto preziose quanto peculiari.
Per chi è abituato alle stravaganze dei Testbild! – cassette, libretti con cd-r, cartoline spedite a caso, messaggi sonori gettati tra le onde in bottiglie di vetro – un mini-album può sembrare l’ennesima appendice al catalogo principale, ma nel caso di “Bed Stilt” c’è molto di più di quanto possiate immaginare.
28/09/2024