Chissà quale sia l'elefante nella stanza cui fanno riferimento Gabriele Mitelli, Pasquale Mirra e Cristiano Calcagnile con il primo album del loro nuovo gruppo, The Elephant. I tre musicisti italiani si erano già confrontati sui temi del free jazz e dell'improvvisazione all'interno del Cristiano Calcagnile Multikulti Ensemble, durante le registrazioni dell'album "The Gift Of Togetherness", nel 2018. Cresciuti vertiginosamente nell'ultimo lustro grazie a esperienze che andrebbero raccontate nei dettagli, Mitelli, Mirra e Calcagnile hanno voluto dar vita a un trio in grado di traghettare il jazz in un futuro immaginifico, fatto di sogni e visioni.
Per costruire questo universo parallelo, Gabriele ha portato la sua tromba, corredata di pedali ed effetti elettronici; Pasquale ha suonato vibrafono e sintetizzatori; e Cristiano percussioni e batteria.
Con una formazione così composta, The Elephant presenta un'idea di jazz che va oltre il jazz, recuperando l'aspetto fisico del rock e l'eleganza dell'elettronica. L'esplosiva "Cherry Juice In A Box", che apre la raccolta, mostra già la capacità del trio di costruire racconti avvincenti su groove esotici e riff che si incollano ai neuroni fin dal primo ascolto. La successiva "Awakening" è un risveglio di spiritual jazz in cui il vibrafono di Mirra disegna l'assolo che trasporta una dimensione parallela.
"Third Ghost, Old Dreams" è un omaggio al supergruppo della Ecm di metà anni 70: un assalto jazz-rock urticante, tra riverberi infiniti e ricordi di un'epoca lontana.
Più avanti in scaletta Cristina Donà, Damon Locks e Rob Mazurek aggiungono voci, poesia e imprevedibilità a una formula già di per sé poco definibile. Il mosaico costruito dai tre musicisti si arricchisce di intensi colori afrodelici sul gran finale di "What? You Don't Like A Beauty?".
13/04/2024