Il nuovo album di Glenn Donaldson (aka The Reds, Pinks & Purples) "Unwishing Well" è solo sulla carta il seguito discografico di "The Town That Cursed Your Name". Tra i due dischi pubblicati in formato fisico si interpongono una dozzina di mini-album ed Ep in formato digitale (alcuni scaricabili gratuitamente) che confermano l'inossidabile vena del musicista di San Francisco.
Facile immaginare che a questa iperproduttività corrisponda una mancanza dell'effetto sorpresa che per fortuna non incide sulla messa a fuoco delle canzoni. Il tono misurato del dream-pop in chiave lo-fi dei The Reds, Pinks & Purples, le placide inflessioni vocali di Donaldson, la natura introspettiva e il delizioso contrasto con residui noise e la costante e autentica malinconia delle pur sognanti melodie salvaguardano il musicista americano dall'abbandono dei sempre fedeli fan. Ma a questo punto della storia ne impediscono altresì quell'evoluzione necessaria per una definitiva emancipazione artistica.
È una comfort zone piacevole, quella scelta da Donaldson, non priva di fievoli sviluppi che non alterano l'insieme di citazioni di Field Mice, Go Betweens, Byrds, Rem e Smiths. Le dieci tracce scivolano con una naturalezza e una schiettezza che seducono; i testi sono eleganti, ma privi di novità rispetto alle regole del business discografico e alla vita solitaria e sofferta degli artisti, ulteriore elemento di un'indolenza che è in parte percepibile in "Unwishing Well".
Nonostante tutto, a canzoni amabili come "What's Going On With Ordinary People?", "Public Art" e la title track Donaldson aggiunge almeno un paio di perle: la struggente bellezza di "Dead Stars In Your Eyes" e l'epica malinconia alla Red House Painters dell'unico brano strumentale ("Goodbye Bobby") sono tutt'altro che frutto di routine e si candidano tra le pagine più belle del musicista americano.
Strisciante eppure vivido, c'è un ulteriore elemento di novità in "Unwishing Well": un legame con le notturne escursioni dei Felt che nutre una delle canzoni più graffianti e travagliate dell'album, nonché manifesto della visione poetica di Donaldson, ovvero "Your Worst Song Is Your Greatest Hit". L'asse di riferimento sono ancora gli anni 80. Alle suggestioni della Sarah Records si sono aggiunti echi dei Cure più romantici ("We Only Hear The Bad Things People Say") e umori stile This Mortal Coil ("Faith In Daydreaming Youth") che assicurano anche a questo nuovo capitolo discografico una profondità e una coerenza che non possono essere ignorate.
Che la canzone più avvincente dell'album si intitoli "Learning To Love A Band" è alfine emblematico: i The Reds, Pinks & Purples sono una band che bisogna saper apprezzare e amare, a partire da questo nuovo, più tenero eppure onesto "Unwishing Well".
08/05/2024