Veronika Voss

L’underground anni 90 è uno scrigno inesauribile di perle e delizie dimenticate. A mettersi a scavare, a rovistare i fondali del rock perduto, non è difficile incontrare opere o nomi che talvolta non hanno nulla da invidiare ad altri che hanno potuto giovare di una migliore trasmissione nel tempo – per una ragione o l’altra, come un culto più folto o una distribuzione migliore. Succede a ogni latitudine, da New York a Londra, da Milano a Taranto.
“The Bomb Exploded Here” è un Ep di sei tracce che ci fa rivivere proprio quegli anni e proprio nella città siderurgica della Puglia. Si tratta infatti della versione rimasterizzata e tirata a lucido dell’ultimo live della band noise cittadina, all’epoca battezzato “The Aladar Sessions”. Il lavoro fatto sul materiale di partenza restituisce con rinnovato vigore e il giusto missaggio tutta la potenza di una formazione che incendiò i centri sociali e i live club della zona per buona parte del decennio, fiancheggiando in diverse occasione i più noti Uzeda.

La furia contundente e l’alone decadente, immancabile nella musica di una band che ha tratto la sua denominazione sociale da un personaggio di Fassbinder, fanno il loro ingresso in scena nel brano epitome “Spermspit”: singhiozzo di chitarre affilate, batteria secca e implacabile, le parole sputate da Gemma Lanzo come fossero veleno. “Magazine Pasta” e “Jelly Boy” ribollono di tessiture chitarristiche ad opera di Gipsy Lonoce ancora più abrasive, a tratti epilettiche, mentre il basso di Claudio Vozza e la batteria di Vanni Sardiello garantiscono l’adeguato, devastante supporto tellurico.
Si chiude con una “Space Limbo” dove gli elementi sonori sono meno slegati che in precedenza, creando quindi una pasta meno disturbante ma altrettanto poderosa. Perfetta per sostenere le inedite aperture melodiche del canto della Lanzo.

Nonostante uno iato trentennale e i membri sparpagliati tra Bari, Taranto, Bologna e Londra, i Veronika Voss lo scorso agosto hanno fatto tremare il Moonvida sulla litoranea di Taranto in un live gremito di vecchi accoliti. Dopo aver goduto di un documento dei loro ruggenti anni 90 come “The Bomb Exploded Here”, le speranze di materiale nuovo o, perlomeno, di qualche concerto in più non appaiono poi così vane.

25/11/2024