Alabaster DePlume - A Blade Because A Blade Is Whole

2025 (International Anthem)
spiritual jazz, sperimentale

C’è un legame indissolubile tra dolore, preghiera e guarigione, un flusso dinamico che scienza e religioni tentano di spiegare, conciliando fede e strategie della natura. Per Alabaster DePlume la spiritualità è fonte tangibile di risanamento fisico e ideale, ed è in questa chiave intrinsecamente poetica e antalgica che si sviluppano le undici composizioni di “A Blade Because A Blade Is Whole”. Il sassofonista inglese abbraccia il mondo della poesia con una serie di brani spoken-word, incentrati sugli scritti pubblicati nel suo recente libro “Looking For My Value: Prologue To A Blade”, nonché su una struttura sonora decisamente più composita e meno legata all’improvvisazione.

Sensuale, palpitante, il caratteristico suono del sax di DePlume è simile a un mantra orientale, flebile come il respiro di un dormiente, viscerale come il passo greve del blues: elementi qui esposti ed elaborati con sontuose ed elaborate orchestrazioni, dove archi e piano (l’ottimo John Ellis) primeggiano, recuperando quella vulnerabilità emotiva già celebrata in “Gold”.
Le composizioni nascono da profonde analisi interiori, frutto di una disciplina che affonda le radici nell’arte marziale giapponese dello jujitsu, da cui prendono forma il passo ritmico felpato e ciclico di “Form A V”, il respiro intenso della suggestiva “Kuzushi” e l’incanto sospeso su un pizzicar di note della splendida “Too True”.

Mai così poetico e spirituale, Alabaster DePlume usa il proprio strumento come una seconda voce, una guida ascetica e terapeutica che esorta alla consapevolezza del dolore (“Thank You My Pain”), per poi lenirlo con una melodia folk che ti aspetteresti di ascoltare in un disco di John Martyn (“Invincibility”).
Ma l’autore conosce bene le strategie dell’inganno semantico, e dopo aver esortato l’uomo a un'ulteriore presa di coscienza della propria fragilità nel plumbeo jazz-trip-hop di "Paper Man" ("un uomo di carta, che accende candele, fa cose che non può gestire"), si ritira nel silenzio delle note con una sequenza di ipnotiche e sinuose composizioni, dove melodie tremule come una fiammella (“Who Are You Telling, Gus”), una simbiosi armonica tra sax, violini e voce (“Prayer For My Sovereign Dignity”) e una spiazzante incursione tra dub ed elettronica (“Salty Road Dogs Victory Anthem”) si incastrano in una sinfonia scomposta che brilla come una lama, come una delle tante lame che il musicista inglese amava portare con sé da ragazzo e che ora esibisce come fonte di luce per un estatico futuro da trascorrere ognuno nel proprio giardino (“That Was My Garden”), finalmente liberi dall’angoscia dell’inutilità.

27/04/2025

Tracklist

  1. Oh My Actual Days
  2. Thank You My Pain
  3. Invincibility
  4. Form A V
  5. A Paper Man
  6. Who Are You Telling, Gus
  7. Prayer For My Sovereign Dignity
  8. Kuzushi
  9. Salty Road Dogs Victory Anthem
  10. Too True
  11. That Was My Garden 




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