ASC - Next Time You Fall

2025 (Spatial)
atmospheric-drum-and-bass

Dopo vent'anni di cassa dritta, molti producer sembrano ormai desiderosi di esplorare nuove formule per esprimere uno spettro emotivo che, in fondo, resta fedele a se stesso. È accaduto di recente con Brendon Moeller, che dopo una carriera nella dub-techno ha scelto (con successo) di immergersi in un bagno di minimal-dnb. E ora sta accadendo ad ASC, alias di James Clemens, autore di cinquanta album pubblicati in gran parte con questo moniker, ma anche sotto aka collaterali dedicati a produzioni Idm.

L'emotività rimane il fulcro della sua opera. È una trama sonora in cui il sottotesto ambient affiora ovunque: anche nei beat più densi e claustrofobici. ASC è, infatti, uno dei nomi chiave della deep-techno, quell'incrocio tra minimalismo, dub ed estetica ambient-techno frequentato da figure come Donato Dozzy, Claudio PRC o J.S. Zeiter. Ma il percorso four-on-the-floor sembra essersi quietato, almeno per ora. Lo scorso anno, la collaborazione con Aural Imbalance (una delle due menti dei Deep Space Organisms, storico progetto ambient-progressive anni Novanta) ha sancito il passaggio verso una declinazione più atmosferica della jungle, qui espressa attraverso l'eredità di Good Looking Records: impossibile non percepire l'impronta di Seba & Lotek ("Say It").

Quella di ASC è una rilettura sensibile di codici ben definiti. Se la drum'n'bass degli anni Novanta suonava come un messaggio dal futuro, più di tanta musica attuale, James Clemens riconfigura quei paradigmi in un rifugio intimo, rarefatto e sognante ("Eons"): l'amen-break è ancora una volta protagonista indiscusso, circondato da arpeggi introspettivi, come un Adam F o un Goldie persi in meditazioni mistiche. È sempre ambient-music, ma con un drum-pattern diverso ("Timeslides").
I ritmi, talvolta, si fanno quieti, forse persino troppo ("Fear Of The Deep"), altrove brillano come una luce osservata dalle profondità marine ("Lightspeed"). L'eco di LTJ Bukem risuona in brani come "Nightvision", che per delicatezza e grazia si impone come gemma del disco.

Nulla toglie che questa possa essere solo una parentesi e che un giorno l'instancabile produttore torni a percorrere i sentieri che da sempre lo definiscono. Poche invenzioni, molte prese di posizione: ciascuna a suo modo affascinante, anche se, pur nella loro intensità, non aggiungono molto a un linguaggio ormai pienamente maturo. Ma la qualità non è solo nell'innovazione, sta anche nella cura, nella dedizione. Ed è proprio questo che invita a un ascolto intimo e contemplativo.

04/07/2025

Tracklist

  1. Fear Of The Deep
  2. Concentric Circles
  3. Say It
  4. Virtual World
  5. Eons
  6. Timeslides
  7. Lightspeed
  8. Nightvision

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