Cowboy Mouth - Faultlines

2025 (Last Night From Glasgow)
sophisti-pop

La Postcard Records è stata una delle etichette fondamentali della scena pop-post-punk scozzese degli anni 80.
Orange Juice, Aztec Camera, Go-Betweens (a onor del vero australiani, ma idealmente "adottati"), Josef K e Vic Godard sono i nomi più rilevanti del catalogo dell’etichetta di Glasgow, ma artisti come Win, Paul Quinn, Nectarine No. 9 e Jazzateers sono egualmente noti ai cultori di una stagione discografica tanto intensa quanto purtroppo breve.
Il nome di Graham Skinner è legato alle sorti dei Jazzateers, avendo sostituito il cantante Paul Quinn prima dell’esordio della band, ma l’instabilità della formazione (in seguito nota come Bourgie Bourgie) e l’occasione offerta a Skinner da Johnny McElhone degli Altered Images di entrare negli Hipsway gli consentirono di aprire una nuova pagina. Il breve successo degli Hipsway e la scelta di McElhone di formare i Texas convinsero Skinner a mettere in sesto una nuova band, reclutando alcuni ex-membri dei Love And Money, con i quali registrò due album sotto il nome di Cowboy Mouth per la Marina Records (etichetta che accolse molte band cult scozzesi).

Tra ritorni in auge con i riformati Hipsway e una nuova band messa insieme con vecchi amici, gli Skinner Group, il musicista scozzese è rimasto nell’ombra prima di un ritorno dei Cowboy Mouth annunciato in gran stile dalla solerte etichetta Last Night From Glasgow. Tra i nomi della formazione attuale delle band scozzese spicca quello di Douglas MacIntyre (Love And Money, Sugartown), che con Skinner condivide la maggior parte delle composizioni. Spetta ancora una volta a dei veterani del pop scozzese, il compito di restituire vigore a una tradizione che sembra aver recuperato spazio nel panorama attuale: il successo dei Deacon Blue e del supergruppo Butler, Blake & Grant ne è una testimonianza.
I Cowboy Mouth si ripropongono al pubblico non solo con una denominazione leggermente modificata (l’articolo The inserito per motivi legali), ma anche con un sound decisamente più pop-soul oriented, nel rispetto di una tradizione che dagli Hipsway ai Deacon Blue ha contrassegnato i tardi anni 80. 
Dieci canzoni perfettamente rifinite e un sound elegantemente radio-friendly,  per un album decisamente fuoco e ben più incisivo e meritevole di nota dell’acclamato nuovo album dei Deacon Blue.

I Cowboy Mouth rispolverano le migliori intuizioni di band come Love And Money, Friends Again, Hipsway, Big Dish, Blow Monkeys, alternando ballate ben rifinite, e mai prive di quel leggero tocco soul e jazz-pop alla Steely Dan (“It Cleary Matters To You”, “Favourite Son”), a canzoni dal piglio più bizzarro, come nel caso della splendida follia dance-pop-punk di “Haunt You”.
Non mancano potenziali hit-single che sembrano uscire dal catalogo della Postcard Records (“Faultline”) o dalle fortunate contaminazioni new wave/pop  post-Smiths (“The Swimmer”).
Tutto è piacevolmente al posto giusto, in “Faultlines”: la ballata alla Love And  Money “Yeah Yeah Yeah”, l’incursione nel jazz-soul più elaborato di “Poster Boy”, l’immancabile citazione country con tanto di refrain rubato alla storia (gli echi di “San Francisco” in “Following You”), il taglio più cantautorale di “Burning Bridges”, e il non del tutto riuscito uptempo di “Fool Again”.

L’ingresso al secondo posto nella classifica scozzese, alle spalle di Taylor Swift e prima di Elton John, è il giusto riconoscimento per un album ispirato e coeso. Sia ben chiaro, comunque, che “Faultlines” non è un disco per rocker incalliti o amanti della musica sperimentale, ma il tasso armonico di queste dieci canzoni è meritevole di rispetto e ammirazione.

24/05/2025

Tracklist

  1. Faultline
  2. Following You
  3. It Clearly Matters To You
  4. The Swimmer
  5. Yeah Yeah Yeah
  6. Haunt You
  7. Poster Boy
  8. Burning Bridges
  9. Fool Again
  10. Favourite Son


Cowboy Mouth sul web