Foxwarren - 2

2025 (Anti)
chamber folk-pop

Un primo album disperso nel limbo dell’indie-pop (“Has Been Defeated” 2011), la rinascita sette anni più tardi con una struttura più solida, e un musicista con un buon curriculum solista, Andy Shauf, a tenere le redini della sghemba e interessante digressione art-pop-folk targata Foxwarren: quartetto (ora quintetto) canadese che ha trovato una propria identità con l’omonimo disco del 2018, per poi ritornare nell’oblio fino alla pubblicazione di un interessante e originale seguito, “Foxwarren 2”.

Il progetto è stato frutto di continui ripensamenti e cambi di strategia, una scelta confermata anche dalla mancata pubblicazione di un album già pronto e accantonato di comune accordo nel 2020. I cinque musicisti - Colin Nealis, Dallas Bryson, i fratelli Darryl e Avery Kissick e ovviamente Andy Shauf - hanno negli ultimi anni messo da parte alcune idee con spirito poco ortodosso e sperimentale, uno schema che è alla radice della natura frammentaria e volutamente scomposta di canzoni estatiche, tanto fragili e poetiche quanto intriganti e melodicamente potenti.

Il suono distante degli archi che introducono le atmosfere soft-rock di “Dance” o i dialoghi carpiti a un film che fanno da ponte con la successiva traccia “Sleeping” non lasciano dubbi sulla collocazione temporale del nuovo album dei canadesi, ovvero i primi anni 60 e le sonorità soft del decennio successivo.
L’elemento vintage degli arrangiamenti è gradevolmente cinematografico o comunque legato a un immaginario televisivo e teatrale, nello stesso tempo le canzoni sono il risultato di un approccio creativo altamente tecnologico e moderno, essendo il tutto realizzato con l’ausilio del computer, strumento che nella mani di Shauf diventa protagonista di una tecnica di tagli e cuci dall’innegabile fascino sartoriale.

E’ ricco di dettagli “2”, e coglierli a un primo ascolto è compito arduo e non sempre agile; il fronte chitarristico della pur dondolante “Say It”, le grazie country-soul e piacevolmente d’antan della già citata “Sleeping”, il groove carpito al Philly sound della trascinante “Strange” e l’ironico funky-pop alla Hot Chocolate meets Tom Tom Club di “Deadhead” sono delizie pop che non faticano a trovare un posto nella già affollata playlist dell’anno in corso.
I Foxwarren evitano di ridurre le stravaganze armoniche e ritmiche dei brani a puri escamotage estetici, i dialoghi e i frammenti inclusi tra i brani sono parte integrante delle canzoni, i collage creativi diventano pregnanti e ricchi di richiami al miglior cantautorato anni 70, rendendo l’ascolto di “2” un’esperienza immersiva.

L’album scorre lungo 15 tracce per quasi 37 minuti, tra soavi brani soft-disco (“Wings”), esotismi country-folk che evocano Loggins & Messina (“Yvonne”) e pastiche pop-rock degni di Andrew Gold (“Listen2me”).
“Foxwarren 2” è un disco che conquista l’ascoltatore con discrezione e amabile incoerenza: interludi come “Havana” e “True” si fanno amare anche nella loro incompiutezza, la band si spoglia dei richiami al soft-rock in stile Laurel Canyon, sposando una visione pop-rock in bilico tra yacht-rock (“Round&round”) e folk-pop (“Dress”), con uno spirito che emula il poco amato album self-titled di Donovan realizzato con Mickey Most o l’elegante pop cantautorale del disco “Stealin’ Home” di Ian Matthews, e che tutto questo avvenga con il supporto di una serie di brani di ottima fattura è elemento che non va trascurato.

27/06/2025

Tracklist

  1. Dance
  2. Sleeping
  3. Say It
  4. Listen
  5. QuiteAlot
  6. Strange
  7. Havana
  8. Yvonne
  9. Deadhead
  10. True
  11. Round & round
  12. Dress
  13. Wings
  14. Serious
  15. Again &






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