Difficile rimanere indifferenti durante l'ascolto dell'ultimo progetto di Sam Sparks. La sua musica - scanzonata, melodica e piena di sfumature - evoca per lo più sensazioni positive, botte di vita da celebrare in punta di piedi, danzando su ritmi festosi, talvolta quasi picareschi, come certi The Decemberists.
Sebbene le radici anagrafiche del progetto affondino nella terra d’Albione - Birmingham, a voler essere precisi - quelle artistiche rimandano a un terroir a stelle e strisce. Ascoltando l’ultimo “Bugs Forever” - quarto album in quattro anni - i riferimenti più immediati sono Neutral Milk Hotel, Modest Mouse e Fleet Foxes, ma anche le armonizzazioni vocali e i controcanti da Stati Uniti anni 50, evidenti soprattutto nella melodica “Little Things”.
Una strumentazione opulenta sorregge melodie che non prestano mai il fianco alla tristezza, anche se le parole non trasmettono sempre sensazioni positive. D’altro canto, il disco è una sorta di concept sulla fine di tutte le cose, ma dal punto di vista degli insetti - come suggerisce il titolo e la copertina del disco in stile Kafka.
Quello di Sam Sparks è un chamber pop a tratti teatrale, trascinato da ripetizioni e refrain che rendono i brani appiccicosi e cantabili in pochi istanti, come quelli di Jens Lekman, ma - e questo può essere l’effetto collaterale di quelli più lineari - talvolta poco longevi, a distanza di qualche ascolto. La circolare “Settle Down!”, praticamente incentrata su un unico fraseggio di tastiera, si concede divagazioni in punta di xilofono, rimandando a mondi emo o indie-rock, come quello dei vicini Los Campesinos!.
Per lo standard del disco, la bella “Playing Pretend” è l’unico vero momento di riflessione. Sebbene su un ritmo sempre sostenuto, la voce di Sparks, che disegna immagini malinconiche di recondita nostalgia per i tempi andati, è coperta da un fragile velo di finta allegria (“Just keep playing pretend that you'll be there in the morning/ Playing pretend that the dawn's not just as dark/ Playing pretend there'll be grandkids in your garden/ Playing pretend there'll be fireflies in their jar”). È delle cose grandi come la fine che abbiamo paura. Siamo insetti anche noi, dopotutto.
19/01/2025