Häxkapell

Om jordens blod och urgravens grepp

2025 (Nordvis)
melodic-folk black metal

Sono trascorsi alcuni anni dall’uscita di “Eldhymner” (2021), un discreto debutto black metal a cavallo tra soluzioni melodiche tipicamente Swedish e robuste incursioni di matrice folk. Una formula che spesso trova spazio nella filosofia della Nordvis Produktion, label di riferimento nella cui orbita gravitano nomi da tempo devoti alla causa (Grift su tutti).

Presentato da una copertina semplice ma di grande impatto, questo “Om jordens blod och urgravens grepp” ribadisce quanto di interessante fatto in passato da Häxkapell (Oraklet, unico titolare del progetto, proviene da un lontanissimo centro al confine tra Finlandia e Svezia). Probabilmente, anche le lunghe notti nordiche hanno contribuito a far sviluppare un sound oggi ancora più cupo ed evocativo, a cominciare dai sette brillanti minuti di “Satans rötter”, un brano nel quale si rincorrono cori, violini e improvvisi cambi di tempo.
Il furioso blast beat che ci accompagna nella parte iniziale della successiva “Metamorfos” non deve trarre in inganno, perché (ancora una volta) sono le melodie a prenderci per mano nel mare tempestoso in cui naviga il musicista scandinavo. Nulla di imprescindibile, sia chiaro, ma il pezzo raggiunge comunque la sufficienza. L’apice, tuttavia, è dietro l’angolo e si intitola “Urgravens grepp är hårt och kallt”, il cui approccio atmospheric black metal ha tanto da offrirci a livello di emozioni. È qui che Häxkapell scava in profondità, aprendo uno squarcio che viene poi ricucito dalla quiete apparente di “Hem”, un breve episodio (neo)folk dove entrano in gioco alcuni strumenti della tradizione locale (flauto e tamburo a mano).

“Om jordens blod och urgravens grepp” è un disco vario e non ci sono dubbi al riguardo, vista la doppietta posta in chiusura: si passa infatti dalle clean vocals di “Vindar från förr” (lo sguardo è rivolto ai veterani Otyg/Vintersorg) alla bufera di neve del solenne epilogo “Den sanna modern talar”, il cui crescendo riesce persino a delineare vaghi orizzonti progressivi. Un bene, soprattutto per gli appassionati alla ricerca di un diversivo (più elaborato) nel sottogenere di riferimento, dove in Svezia c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

21/01/2025

Tracklist

  1. Satans rötter
  2. Metamorfos
  3. Urgravens grepp är hårt och kallt
  4. Hem
  5. Vindar från förr
  6. Den sanna modern talar

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