Home Is Where - Hunting Season

2025 (Wax Bodega)
alt-folk, indie rock

Negli ultimi anni la musica country è tornata fortemente in auge con numerose proposte più o meno valide provenienti soprattutto da oltre oceano. Anche gli Home Is Where, acclamata band della Florida, hanno deciso di cavalcare l’onda spingendosi ben oltre le frontiere dell'emo e dello screamo che li hanno fatti conoscere al grande pubblico negli anni passati. Con "Hunting Season", secondo album in studio, realizzano un'immersione profonda nell'alt-country, nel folk e nell'Americana, filtrata attraverso la lente abrasiva che li contraddistingue. Il risultato è un disco disorientante ma anche profondamente toccante, che consolida la loro posizione come una delle band più autorevoli della nuova ondata emo.

"Hunting Season" è un album di contrasti stridenti, dominato da energiche chitarre elettriche e strimpellanti acustiche, armoniche in stile Bob Dylan, pedal steel e dobro utilizzati dai musicisti country old style e pianoforti “campagnoli”. Tutti questi elementi creano un'atmosfera sanguigna e “on the road”, ideale sottofondo per un viaggio sulle interminabili strade dell'America più profonda e rurale.
Nonostante la svolta country, il Dna punk ed emo della band rimane saldamente presente e questo è ravvisabile nella voce di Bea MacDonald, che alterna momenti urlati e tesi ad altri decisamente più tranquilli, come nel roboante pezzo dalle coordinate rock “Migration Patterns”. Da sottolineare anche la collaborazione vocale in molti pezzi di Shannon Taylor della band emo Awakebutstillinbed.
Sul lato strumentale, invece, improvvisi riff elettrici ad alto numero di ottani come nella spigolosa “Artificial Grass o nella muscolosa “Bike Week" (in cui si avvertono influenze di band come Drive By Truckers) si alternano a veri e propri freakout noise come nella cavalcata di dieci minuti di "Roll Tide".

Non mancano momenti più pacati e introspettivi, come in “Everyone Won The Lotto”, in cui una chitarra tintinnante disegna una lenta e morbida melodia, o come la successiva “Shenandoah”, dall’incedere leggermente più veloce, in cui è possibile avvertire echi dei Neutral Milk Hotel.
L'album è stato prodotto nuovamente da Jack Shirley (in precedenza anche Deafheaven e Jeff Rosenstock) che ha catturato l'energia grezza e autentica della band, riuscendo a creare una tensione costante tra la malinconia acustica e un certo furore quasi post-hardcore.
Gli Home Is Where affrontano temi delicati come la crisi dell'identità americana, la morte, il trauma e la disillusione sociale in modo surreale e ironico. I testi sono intrisi di immagini vivide dell'America rurale, con una particolare attenzione per luoghi e tempi andati che, in realtà, "fanno più schifo di quanto i ricordi ci facciano credere".

“Hunting” Season segna un cambio di direzione, ma anche una progressione naturale, rispetto ai loro lavori precedenti: la differenza più lampante è l'abbraccio esplicito al country e all'Americana. Se i primi Ep erano puro emo/screamo grezzo e il primo album “The Whaler” espandeva queste sonorità con elementi folk e una strumentazione più ampia, “Hunting Season” va oltre, rendendo il country la base del loro nuovo sound, pur mantenendo l’irruenza di base che li ha sempre contraddistinti.
L’operazione, al netto di qualche momento meno ispirato, si può considerare fondamentalmente riuscita.

19/06/2025

Tracklist

  1. Reptile House
  2. Migration Patterns
  3. Artificial Grass
  4. Black Metal Mormon
  5. Stand-Up Special
  6. Bike Week
  7. Everyone Won the Lotto
  8. Shenandoah
  9. Milk & Diesel
  10. Mechanical Bull
  11. The Wolf Man
  12. Roll Tide
  13. Drive-By Mooning

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