Lael Neale - Altogether Stranger

2025 (Sub Pop)
songwriter, ethereal wave, indietronica

Lael Neale prosegue nella trasfigurazione del folk con un surrealismo dream-pop sempre più evanescente. Insieme al fedele omnichord (un autoharp elettronico) e alla lussuosa architettura lo-fi, la cantautrice americana (nata in Virginia, cresciuta in Irlanda e poi trasferitasi a Los Angeles prima di ritornare in Virginia) entra con passo deciso nelle visionarie creazioni art-rock dei Velvet Underground e nelle geometrie ritmiche del kraut-rock più ascetico, assimilando residui sonori che vanno dalla psichedelia alla new wave.

“Altogether Stranger” è un'interessante escursione sulle possibilità espressive di quella corrente definita ethereal-wave: le matrici folk diventano materia prima di ninne nanne dalle sembianze minimal-pop e più simili a un rituale pagano (“Come On”), mentre i tempi motorik che si impadroniscono delle rigogliose armonie di “Down On The Freeway” riattivano un ponte ideale tra i Neu! e i Suicide con un tocco noir che affascina.
Chi sperava nell’ennesima autrice alt-folk di belle speranze dovrà a questo punto ricredersi: “Altogether Stranger” è un progetto ambizioso che non teme un'eventuale fuga di consensi da parte del pubblico della prima ora. Il delicato e malinconico fraseggio con voce evanescente in “Sleep Through The Long Night” è più affine alle tenebre di Nico (con l’omnichord al posto dell’harmonium) che alle suggestioni paesaggistiche di Joni Mitchell, mentre l’inquieta ballata dream-pop “Tell Me How To Be Here” è più incline all’alienazione che all’amarezza.

E’ evidente la volontà dell’autrice di estraniarsi dal ruolo di classica cantautrice neofolk: il flusso di tastiere, riff chitarristici e handclap che tentano di arginare le parole in “Wild Waters” e la successiva cascata di simil-feedback alla Jesus & Mary Chain di “All Good Things Will Come To Pass” sono segnali di un ribaltamento creativo e stilistico, peraltro già evidente nei precedenti album e ora a tal punto evidente che gli unici riferimenti possibili sono quelli con Weyes Blood (la raffinata“All Is Never Lost”) o Hope Sandoval (l’algida “New Ages”).
A ribadire la natura fuori degli schemi dell'autrice ci pensano le poche note di piano che chiudono le ostilità in “There From Here”.

“Altogether Stranger” è un disco leggermente nonsense. Lael Neale sposa una scrittura sapiente con un misticismo naif, un mix che diventa linfa vitale di un progetto dove Nancy Sinatra passeggia a braccetto con Marianne Faithfull, mentre i Beatles registrano un demo tape con i Velvet Underground.
Ascoltare per credere.

26/06/2025

Tracklist

  1. Wild Waters
  2. All Good Things Will Come To Pass
  3. Down On The Freeway
  4. Sleep Through The Long Night
  5. Come On
  6. Tell Me How To Be Here
  7. New Ages
  8. All Is Never Lost
  9. There From Here




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