Luca Giuoco - Collettivoinconscio vol.2

A tre anni dal primo volume, Luca Giuoco torna a vestire i panni del regista, manipolatore e montatore per dare forma a un nuovo capitolo del progetto "Collettivoinconscio". Le regole rimangono inalterate - ciascun attore chiamato in causa offre un frammento di pochi secondi – e lo stesso vale per le modalità di costruzione delle singole tracce.

Ancora una volta il numero dei donatori è più che ampio e i contributi trovano allocazione in diverse parti del lavoro. A cambiare è la padronanza della materia esibita dal compositore piemontese, capace di dare maggiore uniformità anche ai capitoli più frammentari, offrendo cambi di scena mirati e mai troppo bruschi. Emblematica in tal senso è la mutevolezza di “Tre ritratti di Scilla” con il suo flusso ambient onirico che volge lentamente in incubo, per risorgere in asprezze noise e chiudere con un segmento chitarristico sempre più sghembo. Il tutto senza cesure e inciampi. Lo stesso discorso vale per “Emperor Of Change”, al cui interno si alternano sapientemente universi sonori quasi divergenti.

Come nel vol. 1, a segnare i passaggi meno incisivi sono le trame più compatte – il dark-ambient di “Panta Rei”, la scheggia jazzy di “Metamorfosi di Cadmo e Armonia” -  che nascondono il processo e la natura eterogenea delle fonti ricevute, elementi fondanti dell’intera operazione. Ugualmente depotenziata risulta “Ichthyostega”, che a dispetto di una partenza immersiva e di un'interessante evoluzione, suona incompleta nella sua chiusura repentina.
Al netto di queste sbavature, il lavoro di Giuoco trova qui un risultato più intrigante, lasciando intendere che un eventuale terzo tassello possa definitivamente mettere in risalto tutte le potenzialità di una collaborazione atipica, ma proprio per questo affascinante.

14/04/2025