MPU101 - MPU106

2025 (Ilian Tape)
ambient, progressive-electronic

È quasi superfluo sostenere l'importanza dei Boards Of Canada e di "Music Has The Right To Children" nella musica elettronica e non solo. Quella dei BOC è l'arte della nostalgia, un suono terso e acquatico che in realtà oggi è facilmente riproducibile con i più recenti plugin e laptop. Su YouTube esistono decine di video che spiegano come fare "Roygbiv" o qualche altra incursione tra le malinconiche melodie che, assieme ad Aphex Twin, più di ogni altro hanno caratterizzato il versante melodico di Warp Records. Ma, per quanto le loro texture oggi siano state pienamente svelate e i loro geroglifici compresi, non esistono poi così tanti emulatori. La ragione è semplice: a mancare, tra le ambizioni degli scopiazzanti, è la stessa sensibilità a comporre arpeggi che sposano calore e tristezza.

MPU101, questa sensibilità, invece, la conosce eccome. Arrivato al sesto album, tutti dal titolo criptico tanto quanto il moniker utilizzato, dietro il nome discretamente cacofonico si cela un artista polacco nato nel 1984, importato in Germania e ormai parte integrante della famiglia Ilian Tape, quella capitanata dagli Zenker Brothers e che tra le sue fila trova nomi di spicco per il clubbing contemporaneo come Skee Mask, Stenny e Andrea. Che Ilian Tape fosse nota per il suo approccio eterogeneo al movimento techno era cosa risaputa, ma con MPU101 la label ha accolto i fertili territori ambient-progressive del silenzioso producer, di cui esistono solo una manciata (letteralmente) di foto che lo raffigurano semi-coperto e con dietro sintetizzatori modulari.

Quello del modulare è un metodo di costruzione sonora qui tangibile da ogni poro: l'iniezione analog è trasmessa nell'abbraccio di micro-inflessioni nottambule ("Goodbye"), arpeggi sinuosi che si perdono tra i diafani candori di un suono riduzionista ("Oberheim Junction"). L'unica stortura è la presenza di filler: se la prima metà della release è in grado di toccare sentimenti profondi, nella seconda metà le intenzioni non sono altrettanto intense.
Ma concentriamoci sui pregi. Ogni brano è composto da due o tre linee strumentali, sintetizzatori che fluttuano con fare sommesso per creare temi ariosi e intrisi di risonanze interiori. È come se Jean-Michel Jarre si innamorasse dell'ambient-emo ("RachelNV60") o come se i Radiohead vendessero la loro strumentazione in cambio di una stanzina rabbuiata con solo un synth modulare ("Panasonic Kid"); ma, e soprattutto, come se i Boards Of Canada venissero ridotti all'essenza, spogliati della sezione ritmica e tenuti in piedi dalla profondità affettiva che da sempre li ha contraddistinti ("3100beta2").

Il lavoro di "MPU106", in ogni caso, non è affatto un plagio; la sua è solo un'anima che sa toccare le giuste corde del sentimento, degli incontri e delle separazioni, delle distanze e dei riavvicinamenti. Senza proferir parola, armato solo di qualche strumento di sintesi sonora.

29/04/2025

Tracklist

  1. 3100beta2
  2. Goodbye
  3. Oberheim Junction
  4. Panasonic Kid
  5. Racheinv60
  6. Cz
  7. Peacemaker
  8. Ems Angel
  9. Nurmks70
  10. Os7070

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