Shygirl - Club Shy Room 2

2025 (Because)
pop-rap, reggaeton, tech-house

Blane Muise ci ha preso gusto. Vero è che la sua musica tendenzialmente ha sempre giocato con l'universo club, anche e soprattutto nel suo progetto di più ampio respiro (come dimenticare il tripudio popcorn di “Poison”?), tuttavia con la messa a punto della firma Club Shy la voglia di pista si è esplicitata a scapito di ogni altra pulsione, tanto che dopo il primo Ep dell'anno scorso Shygirl apre le porte a una nuova stanza, in cui dirottare un lato diverso rispetto a quanto mostrato con il primo capitolo. Come si presenta tale lato? Non meno collaborativo rispetto al precedente, ma rivolto a una realtà sonora completamente trasformata, ben più spigolosa e urbana, da un lato vicina all'Uk-rap che da sempre appartiene al lessico della producer britannica, dall'altro pronta a lasciarsi sedurre dalle tentazioni sudamericane sempre più dominanti nel mercato globale. Se la mossa premia la voglia di cambiamento ed espansione, nondimeno in questa nuova sala qualche sbadiglio sale spontaneo.

Collaborazioni, si diceva: nella ribadita brevità del progetto “Club Shy Room 2” impacca una parata di personaggi pescati dal Regno Unito ma anche in giro per il mondo, dotando ogni singolo brano di sufficiente carattere per diversificarsi dagli altri. Ad accomunarli, come sempre, il tocco anodino, pericolosamente deadpan di Shygirl, qui proprio restia a prestarsi ad altre forme interpretative.
Ben più che le scelte sonore (talvolta ben oltre il banale, vedasi il neoperreo conclusivo di “True Religion”, tutto appannaggio della star honduregna Isabella Lovestory), è proprio questa ostinata voglia di non variare mai il tono della voce, di giocare su una cocciuta impassibilità di fondo, che pregiudica gran parte dei pezzi in scaletta.
Già dalla videoludica introduzione di “Je m'appelle”, tutta giostrata su secchi stacchi sintetici, per passare poi agli accenni grime di “Flex”, tale ostentazione d'indifferenza non rappresenta più un punto di forza, quanto un ostacolo al veicolare di ogni coinvolgimento. Lo diventa a tal punto che anche le ospitate finiscono col piegarsi a tale andamento: così le moine pussy-rap di “Immaculate” forzano Saweetie ad appiattire il suo flow, spingerla verso una sciorinatura di versi che non eccita, non stimola, infine stanca.

Ci si risveglia solo con la parentesi technoide di “F*Me”, tutta giocata sull'incalzante progressione del beat e sull'agile bilinguismo offerto dalla sodale Yseult, ma è ben poca cosa nell'economia generale di un lavoro che non sa sfruttare nemmeno le potenzialità vocali di una Jorja Smith solitamente agilissima nei contesti dance. Un peccato che l'attitudine più morbida della prima installazione di “Club Shy” qui si spenga del tutto, premiando svolte stilistiche sì diverse, in fondo però mai convintamente perseguite. Meglio che questa stanza venga chiusa il prima possibile.

07/05/2025

Tracklist

  1. Je m'appelle
  2. Flex (ft. Bambii)
  3. Immaculate (ft. Saweetie)
  4. F*Me (ft. Yseult)
  5. Wifey Riddim (ft. Jorja Smith & SadBoi)
  6. True Religion (ft. Isabella Lovestory & PinkPantheress)




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