Skinner

New Wave Vaudeville

2025 (Faction)
dance-punk, no wave

È un mattacchione, Aaron Corcoran, in arte Skinner. Più si va avanti con l’ascolto di questo primo disco del Dubliner pel di carota, più si ha la sensazione che ci stia prendendo per i fondelli. Però, mentre la sensazione cresce, crescono anche i movimenti delle anche e parte il sintomatico piedino. E quindi, se si balla e ci si diverte, che volete che importi?

L’inganno del titolo del disco e della sua prima canzone, “New Wave Vaudeville”, non dura nemmeno un minuto. Schegge di chitarre, assoli dissonanti, ritmiche oblique e irresistibili di sax gridano dance punk, ma soprattutto no wave. E quindi finisce che un disco intitolato al genere simbolo degli anni 80, sia invece un album devoto alla reazione uguale e contraria che la New York del 57 Club dette alla new wave che iniziava a cedere a classifiche e vendite milionarie. “It′s newer than new/ And its your-er than you/ It's now-er than now/ And its wower than wow/ It′s tighter than tight/ And its blacker than white/ It's the, new wave of new/ It's punker than punk/ And it′s funk-er than funk”: anche il testo di quello che diventerà uno dei tormentoni alternative-dance dell’anno è una discreta presa in giro. Ma, anche in questo caso, se lo si manda a memoria e canticchia come deficienti al primo ascolto, che volete che importi?

“Tell My Ma” e “Sour Milk” continuano a inacidire gli interventi di sax e contano su ritmiche cavernose che ci fanno tornare indietro nel tempo fino ai Liquid Liquid. Con l’avanzare della scaletta, i testi si fanno via via più smargiassi e dissacranti, lambendo un pigro nichilismo a metà tra punk e slacker (si veda la scalmanata “Jesus Wore Drag”).
Tra un rimedio contro un capo stronzo (“Calling In Sick”) e le note musicali ragliate su uno schema di chitarre funk (“Do Re Mi Fa”), pur continuando a convincere, la formula dance punk di Skinner inizia a mostrare un po’ la corda della creatività. Il rosso però ha la furbizia di lanciarsi in un paio di lenti dal taglio indie, nei quali non sottrae il sax ma lo trasforma in un lamento. Tolta di mezzo l’ingombrante riverenza verso James Chance, “Spiralling” e “Here Comes The Rain” invocano quindi le sensibilità di Placebo e Veils.

E quindi per ora balliamo, stiamo allo scherzo e ci godiamo questo “New Wave Vaudeville”, ma per il futuro le speranze sono ben più ampie.

17/01/2025

Tracklist

  1. New Wave Vaudeville
  2. Tell My Ma
  3. Sour Milk
  4. Jesus Wore Drag
  5. Spiralling
  6. Calling in Sick
  7. Geek Love
  8. Do Re Mi Fa
  9. When You Live In A Shoe
  10. Here Comes the Rain


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