Sparks - Mad!

2025 (Transgressive)
art-pop, synth-pop

C'è qualcosa di inconsueto nella storia degli Sparks, e non riguarda la loro collocazione artistica, peraltro mutevole seppur coerente con un'indole trasgressiva che designa i fratelli Mael come i più vicini all'essenza del termine punk. Quel che è veramente desueto è che la band americana, pur non disdegnandolo, non ha mai inseguito il successo, anzi è quest'ultimo che li bracca e li rincorre, nonostante il continuo depistaggio causato dalla natura folle dei due musicisti.
Pazzi, appunto "Mad!", come il titolo del nuovo album, il primo per l'etichetta Transgressive, gestito con uno spirito da esordienti che ben si addice a queste dodici adrenaliniche e colorate canzoni, che nella loro estrosa e sapiente varietà riescono a catturare una lunga storia fatta di glam rock, discomusic, new wave, synth-pop, colonne sonore, systemic-pop, musical e slanci da pop-opera.

Qualcosa è in verità cambiato per gli Sparks da quando il documentario di Edgar Wright del 2021 ha modificato il profilo del gruppo da cult band a nome noto anche al pubblico generalista.
"Mad!" è il loro ventottesimo album, ma questo non mette in stallo l'estrema leggerezza e il burlesco disincanto con il quale i fratelli Mael raccontano la quotidianità, tra distonie sonore e stratagemmi narrativi che suonano freschi e irriverenti, a dispetto della loro ormai veneranda età (80 anni per Ron e 77 per Russell).
Dopo il trittico di successo per la Bmg, tre dischi contrassegnati dall'insolito destino di aver raggiunto il settimo posto nelle classifiche di vendita inglesi, gli Sparks onorano il nuovo contratto discografico con un disco graffiante e ruvido, tra cascate di synth e chitarre furenti ("Do Things My Own Way") e intrecci ritmici dai toni possenti e dall'improbabile genia a metà strada tra reggae e soul ("Hit Me, Baby").

"Mad!" svela ulteriori richiami all'Inghilterra dei Beatles ("Running Up A Tab At The Hotel For The Fab", "JanSport Backpack"), regala melodie dal fascino istantaneo ed elegantemente chamber-pop ("My Devotion", "I-405 Rules"), oltrepassando il confine del romanticismo con la splendida incursione nel melò della già citata "Drowned In A Sea Of Tears".
Gli Sparks mettono in fila tutte le variabili della loro carriera: il suono è meno rifinito e limpido rispetto alle ultime prove ("Don't Dog It"), ma è proprio dietro questa coltre di noise-synth-pop che si nascondono intuizioni geniali (la ballata noir e quasi horror "In Daylight" e l'ancor più tenebrosa "A Long Red Light") e brani dal fascino pop che entrano con forza tra le pagine più rimarchevoli della carriera del gruppo, come "Drowned In A Sea Of Tears".

Ironia vuole che "Mad!" appaia a un primo ascolto come l'album più prevedibile e monocorde degli Sparks, per poi svelare un'affabilità e una grinta pop-rock che rischiano di regalare al duo i vertici delle classifiche di vendita.
Con il loro ultimo disco, i fratelli Mael ci suggeriscono che crescere non vuol dire necessariamente diventare più cauti e morbidi: "Mad!" è vibrante e fresco come qualsiasi altro album degli Sparks e questo basta per aggiungerlo alle buone notizie discografiche dell'anno in corso.

29/05/2025

Tracklist

  1. Do Things My Own Way
  2. JanSport Backpack
  3. Hit Me, Baby
  4. Running Up A Tab At The Hotel For The Fab
  5. My Devotion
  6. Don't Dog It
  7. In Daylight
  8. I-405 Rules
  9. A Long Red Light
  10. Drowned In A Sea Of Tears
  11. A Little Bit Of Light Banter
  12. Lord Have Mercy




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